La Ctp, azienda dei bus della provincia di Napoli, verso l’amministrazione straordinaria. Saranno nominati tre commissari dal Ministero dei Trasporti su indicazione del Tribunale fallimentare. Un periodo transitorio, che potrebbe durare circa 2 anni, durante i quali il servizio di trasporto pubblico potrà comunque proseguire.
È questa la strada che si profila per la società, di proprietà della Città Metropolitana di Napoli, e attualmente in concordato preventivo prefallimentare. L’udienza decisiva in Tribunale è stata rinviata al 2 febbraio prossimo. Manca quindi ancora l’ufficialità sull’amministrazione straordinaria. Intanto, la società aveva convocato per oggi i sindacati per discutere della cassa integrazione straordinaria tra i lavoratori, con l’attivazione del Fondo Bilaterale di Solidarietà . Ma i sindacati hanno dato quasi tutti forfait, si sono presentate solo due sigle sindacali, Usb e Cisl.
Nella giornata di oggi, poi, la Ctp ha informato i sindacati che intende accedere al Fondo Bilaterale di Solidarietà per il sostegno al reddito dei dipendenti. “La misura si rende necessaria – scrive – in quanto le persistenti problematiche finanziarie, la mancata fatturazione dei corrispettivi chilometrici dovuta al fermo del servizio dal 20 dicembre 2021, stanno danneggiando e depauperando non solo il patrimonio aziendale, con pesanti ripercussioni sulla solvibilità verso i creditori, ma di fatto impediscono il pagamento degli stipendi di dicembre, gennaio e febbraio, mettendo fortemente in discussione gli stessi posti di lavoro“.
La cassa integrazione durerà due mesi. Ci sarà una sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per tutto il personale, in media dell’80% del totale dei 488 dipendenti, con diverso impatto sui vari reparti. Se la Ctp non dovesse essere ammessa al fondo si ricorrerà ad altri ammortizzatori sociali.
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