Manfredi CTP

Crisi Ctp: città metropolitana rescinde il contratto

CTP – La Città Metropolitana di Napoli ha avviato la rescissione del contratto all’azienda dei bus della provincia “per inadempimento”. Lo ha comunicato il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi con una lettera inviata ieri, 27 gennaio 2022, alla Prefettura di Napoli, alla Regione Campania e alla Ctp.

I bus erano fermi dal 20 dicembre scorso, i lavoratori questo mese sono stati messi in congedo, con la prospettiva della cassa integrazione. “L’interruzione del servizio – scrive il primo cittadino – impone alla Città Metropolitana di procedere alla risoluzione del contratto per inadempimento. All’esito di tale risoluzione la Regione Campania avrà la possibilità, e l’onere, di adottare provvedimenti urgenti per assicurare la continuità del servizio, verosimilmente mediante affidamento diretto ad altro soggetto previa sua individuazione”.

Nella lunga lettera, il sindaco Gaetano Manfredi, spiega che non c’erano alternative alla rescissione contrattuale, essendo sfumate tutte le altre strade.

La grave situazione derivante dall’interruzione di un servizio pubblico essenziale, quale quello del Tpl, riconosciuta dalla stessa Ctp e che data ormai da oltre un mese, richiede interventi immediati e radicali, comunque idonei ad assicurare la ripresa del servizio e a garantire la tutela del personale. In assenza di interventi, lo stato di crisi aziendale sarebbe destinato ad aggravarsi, con ulteriori riflessi patrimoniali negativi”.

Per Manfredi, infatti, mancano i presupposti per proseguire l’attività della Ctp, per due motivi:

Il primo, perché non è stata adottata dalla Regione Campania la possibilità di un affidamento d’urgenza temporaneo, in base al Regolamento Comunitario, per esempio per 6 mesi, ad altro soggetto del servizio. Secondo, perché la Ctp ha subordinato la possibilità di ripresa del servizio all’acquisizione di risorse finanziarie per presunti crediti nei confronti di Regione e Città Metropolitana che allo stato non risultano confermati.

Si impone di conseguenza – conclude Manfredi – l’adozione dell’ultima procedura, ovvero di un intervento a seguito di risoluzione contrattuale, ove, in ogni caso, la Regione dovrà individuare, comunque in tempi rapidi, un soggetto affidatario in grado di assicurare a parità di corrispettivo, lo svolgimento del servizio secondo standard adeguati, tenendo in ogni caso conto della necessità di prevedere forme di tutela di tutte le unità lavorative”.

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