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Tensioni Ucraina – Russia, Draghi cerca la strada della de-escalation

Le tensioni tra Ucraina e Russia minacciano di rovinare non solo l’equilibrio (alquanto precario) tra i due paesi ma anche quello della comunità europea e i rapporti con gli Usa. In questi giorni diversi Leader mondiali hanno stanno avendo diretti confronti con lo stesso Putin o il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Mario Draghi questa mattina ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente Russo:  “il Presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni, alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi”. Nella telefonata il presidente russo ha confermato “l’intenzione di Mosca di continuare a sostenere stabili forniture di gas all’Italia”. E’ quanto afferma il Cremlino, citato dalla Tass.

Anche il Premier britannico Johnson sarà ricevuto dal Presidente ucraino in questi giorni. Biden, dall’altro lato, continua a fare pressioni sul Cremlino per ridurre la crisi crescente al confine con l’Ucraina, dove continuano ad essere ammassati circa 100.000 soldati russi.La Russia non ha intenzione di “fare passi indietro di fronte alla minaccia delle sanzioni statunitensi per quanto riguarda la situazione in Ucraina”, a scriverlo sulla sua pagina facebook, l’ambasciata russa negli Stati Uniti, secondo la quale “è Washington a generare le tensioni bilaterali”. A conferma, anche quanto riportato dall’agenzia russa Tass: “chi genera le tensioni non è Mosca ma Washington: non faremo passi indietro e rimarremo sull’attenti, ascoltando le minacce delle sanzioni statunitensi”. Inoltre a Kiev sono arrivate 84 tonnellate di munizioni inviate dagli Usa: “stiamo scaricando il 6°cargo dai nostri amici degli Stati Uniti! – twitta il ministro – in totale ad oggi, abbiamo ricevuto circa 500 tonnellate di equipaggiamento per la difesa”. Dopo la dichiarazione di Zelensky di voler rafforzare la “capacità difensiva del paese”.

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