Afragola. Il Giardino Didattico del Liceo Brunelleschi: un laboratorio creativo a cielo aperto

di Giusy Capone – Il Liceo Scientifico Filippo Brunelleschi di Afragola (NA) è circondato da quasi un ettaro di spazi verdi. Nel 1982 nacque il progetto di realizzare un Giardino Didattico. Gli studenti si occupano attivamente della manutenzione del Parco-Giardino, che viene utilizzato come “laboratorio a cielo aperto”.
Il Giardino didattico è stato progettato e realizzato secondo criteri naturalistici per favorire la biodiversità in ambiente urbano. È strutturato in zone dedicate alla fruizione da parte degli studenti (gazebo, tavoli e panche), zone tematiche pluridisciplinari, zone realizzate sul modello di vari ecosistemi naturali, infine zone più riservate, il cui accesso è limitato con l’obiettivo di favorire e non disturbare la fauna selvatica che ha trovato lì un rifugio per la sopravvivenza.

Le piante presenti sono mediterranee o comunque tipiche della flora italiana, perché più adatte al territorio, meno costose, a bassa manutenzione ed offrono cibo e riparo alla fauna. Aree e aiuole rientrano in due percorsi principali:
1. Il percorso della classificazione botanica.
2. Il percorso ecologico-tematico.
Le aree principali sono:
1) Il percorso della classificazione botanica, dalle Felci, alle Gimnospeme e Angiosperme.
2) L’area della Macchia mediterranea, suddivisa in Macchia alta, media e bassa.
3) L’aiuola delle Aromatiche, un breve, profumato percorso alla scoperta di diversi odori e di differenti sensazioni tattili.
4) Percorso naturalistico-letterario, in cui gli studenti hanno realizzato tabelle con brani letterari che citano piante, posizionandole davanti all’aiuola corrispondente.
5) Il Bosco naturale, in cui possono trovare riparo e nidificare diverse specie di uccelli.
6) Il frutteto, costituito da alberi di varietà “dimenticate”, alcuni recuperati da anziani contadini locali.
7) Il Roseto storico, che “racconta” la storia delle rose, dalle antiche alle cinesi agli ibridi che ne sono derivati.
8) Lo stagno, per ricordare l’importanza delle zone umide.
9) Il Giardino del Cantico delle Creature, costituito da aiuole ispirate alle strofe del Cantico.
10) L’Aiuola della Pace, spazio ispirato a Gandhi, con piante originarie dei vari continenti, chiuse in un simbolico cerchio dei Popoli, fatto di tufo.
Poi ancora: il Sentiero delle Farfalle, il Prato della Biodiversità , il Percorso jogging, l’Aiuola delle vittime innocenti di camorra, l’Aiuola delle vittime della Terra dei fuochi.
Alberi ed arbusti sono lasciati crescere secondo il loro naturale portamento, senza capitozzarli e/o mutilarli con potature drastiche e dannose.

Ah, già conosci i giardini reali della Reggia di Caserta: attento alla corona, è in bilico sul tuo capo!

Non mentire: i Giardini pensili di Babilonia non ti hanno visto amoreggiare con la tua bella in ghingheri! Quelli proprio no!

Qui c’è un giardino!

Ad Afragola!

Erano gli anni ‘80: la Milano da bere, gli yuppies, le modelle in passerella e l’Afragola delle zappe, delle vanghe, dei rastrelli e dei “cuozze”.

Ieri, oggi, domani: no, mica corri il rischio d’incontrare la Loren!

Scorrazzano ancora, sempre e per sempre “sentinelle ecologiche”, collaboratori volenterosi, professori giù dalla cattedra, nuclei vivaci e entusiasti di chi con l’ambiente non fa quattrini ma si impiastriccia le mani di terra.

Cisti marini, allori, mirti, querce e lecci, cisti villosi, non calli pelosi!

Non sai dove si trova Afragola?

Cercala su Google Maps: nel cuore della Campania Felix!

No, qui non siamo tutti felici: le ragazze non comprano profumi e balocchi tutti i dì, ogni dì e i ragazzi non sfrecciano su due ruote, in barba al Codice della strada per far dispetto alla Polizia locale!

Questa è la Terra dei fuochi: qualcuno ha interrato rifiuti tossici e rifiuti “speciali” sotto le nostre suole.

No, nell’aria qui non c’è polline di te!

C’è un képos in una scuola, il Liceo “Filippo Brunelleschi”: un luogo odoroso, botanico, ecosistemico, per qualcuno petaloso, commestibile!

Ops, probabilmente, commestibile no!

Quasi due ettari di verde per demolire a colpi di rose l’alienazione della periferia, per scansare il degrado della monnezza a spallate di foglie, per abbattere al profumo di erbe aromatiche l’arroganza del cemento, per fiaccare al canto degli uccelli il fracasso della prepotenza di chi ha diffuso diossina nell’aria, per sfasciare a petali di camelie chi ha depositato abusivamente detriti di costruzioni e scarti industriali, per sfinire a fragranze di erba appena tagliata chi ha innescato roghi tossici!

Qui si coltiva speranza e fantasticheria, bellezza ed incanto, armonia, solidarietà sociale e legalità.

Hai letto correttamente, “legalità”: ricordiamo le vittime di camorra in questo meraviglioso spazio.

Qua si smantella la didattica dal pulpito e si tessono i fili del dialogo: è una gigantesca aula all’aperto senza posti assegnati, un giardino d’apprendimento ed un’area di svago, pannelli scientifici e freschi gazebo.

Spazio vitale e vivo, luogo di aggregazione e partecipazione, brulicante di voci e cinguettii.

Che fatica la cura! E la cura con portafogli vuoto! Il giardiniere costa!

Questa, però, è anche Terra di Lavoro: progettazione, nascita, sviluppo ed, oggi, amorevolezza dei tanti che innaffiano, potano arbusti, rimuovono foglie a mani nude.

Io non ho il “pollice verve” o era “verde”?

Mah, ho solo due pollici rosati ma talvolta con qualche classe imbastisco una lezione itinerante en plein air!

Dalla didattica a distanza alla didattica all’aperto!

Il Giardino didattico è visitabile.

Sì, questo è proprio un invito ufficiale!

Sei il benvenuto per scoprire l’intera macchia mediterranea: piante ornamentali e da fiori, alberi colossali e morbide aiuole, sinuosità e rigore geometrico.

L’invito è esteso anche a te, rappresentante delle Istituzioni, ça va sans dire, per appoggi morali e sostanziali…