Bufera sul post anti-gay di un pizzaiolo Che poi si scusa: “Non sono così”. Condanna associazioni gay

E’ finito nella bufera per un commento omofobo pubblicato su Instagram. Ora lui lo definisce “solo uno sfogo”, ma si è trovato bersagliato, nel giro di poche ore, da centinaia di post sui social, con alcuni che annunciano di boicottare anche la sua attività con recensioni negative.

Protagonista della vicenda è Massimiliano Di Caprio, 50 anni, direttore della pizzeria ‘Dal Presidente’, di via Tribunali, nel centro storico di Napoli, una delle più note della città.

Di Caprio ha pubblicato una storia su Instagram (che ora non è più visibile) in cui tra l’altro si legge: “Non me ne fo*te di consensi e di avere più clienti, o di candidarmi in politica per avere voti e fare soldi. Io sono un uomo e non voglio offendere la legge di Gesù Cristo, che ha creato uomo e donna”. Ma il post è ricco soprattutto di parole pesanti e offensive contro gay e lesbiche, definiti tra l’altro “pervertiti infelici” La reazione è stata immediata.

I suoi canali social sono stati presi di mira da centinaia di utenti, con commenti di dura disapprovazione. In campo è scesa anche l’Arci Gay: “Non ci fermeremo solo alla condanna, ma da subito abbiamo attivato i nostri legali per valutare ogni ipotesi, anche quella della denuncia alle autorità competenti”.

Ma Di Caprio non ci sta a passare per omofobo: “Non lo sono mai stato. Figuriamoci se lo posso diventare, all’improvviso, a 50 anni, dopo una vita di lavoro”, dice. “Ho sbagliato, ho scritto di istinto quelle frasi che non rispecchiano di certo il mio pensiero perché ritengo che ognuno è libero di fare quello che vuole”. La vicenda, a sentire il suo racconto, ha avuto inizio qualche sera fa quando poco distante dalla pizzeria c’era una coppia di ragazzi, due maschi, che si stava baciando. A qualche passo, un bambino straniero, di appena 10 anni, che stava giocando con un pallone leggero.

E una pallonata avrebbero sfiorato uno dei due che a questo punto avrebbe insultato il bimbo e i suoi genitori. “Io sono intervenuto per difendere quel bimbo e sono stato invitato a farmi gli affaracci miei. Da qui la mia reazione. Eccessiva, sbagliata. Chiedo scusa se qualcuno si ritiene offeso ma ora non posso essere offeso io con parole altrettanto dure”, aggiunge Di Caprio.

Dodecà Casoria