Elezioni in Italia: il Patto Repubblicano, premier ed esclusi… che confusione!

di Simona Lazzaro – I prossimi saranno due mesi davvero lunghi: la campagna elettorale s’infiamma e come al solito il panorama diventa sempre più confuso.

Spaccatura nel cdx?

Il centro-destra, decisamente in vantaggio secondo i sondaggi, si sta accartocciando su se stesso in una serie di litigi che potrebbero mettere in discussione l’allenza tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Oggetto della discordia è la premiership dell’alleanza: se la Meloni ribadisce che “Senza accordo non avrebbe senso andare al governo insieme” e Salvini propone “Chi avrà un voto in più avrà l’onere e l’onore di indicare il premier”, Berlusconi nei giorni scorsi aveva ventilato l’ipotesi che a scegliere il futuro Presidente del Consiglio sarebbero potuti essere gli eletti dei tre partiti.

Calenda, Bonino e il Patto Repubblicano

E se tira aria di tempesta a destra, dove le cose sembravano più semplici, a sinistra c’è un bel po’ di caosCalenda ventila l’ipotesi di un Draghi premier, ma Letta non ci sta. “Noi non siamo la destra che litiga su Palazzo Chigi e sugli incarichi prima ancora di fare le liste” afferma.

Azione e Più Europa nel frattempo lanciano il Patto Repubblicano – l’idea è quella di accogliere coloro che sono usciti in questi giorni da Forza Italia dopo il tradimento a Draghi, e infatti Maria Stella Gelmini si dice pronta ad esserci: “L’agenda Draghi è quello che serve all’Italia: io ci sono”. Da questo fronte repubblicano resterebbero esclusi i futuristi di Di Maio, con cui Calenda non vuole avere niente a che fare: ma il centro e la sinistra possono davvero permettersi di lasciar fuori qualcuno, considerato il vantaggio da cui parte la destra? Lo scopriremo nei prossimi mesi.

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