Animali abbandonati: cosa possiamo fare?
di Simona Lazzaro – Molti di noi collegano l’estate al mare, alle vacanze e al riposo, ma purtroppo questa stagione non ha un’accezione esclusivamente positiva: è infatti il periodo in cui si verifica il maggior numero di abbandoni di animali domestici.
Nel corso degli anni sono state fatte tantissime campagne di sensibilizzazione ma, purtroppo, moltissimi animali – sopratutto cani – continuano ad essere abbandonati.
Che fare, quindi, quando ci capita di vedere un animale abbandonato, magari sul bordo di una strada? Chi chiamare?
Abbandonati o smarriti?
Innanzitutto dobbiamo cercare di capire se quell’animale sia effettivamente stato abbandonato. Per farlo bisogna prestare attenzione al suo comportamento: i cani abbandonati si mostreranno impauriti e confusi.
Molto spesso sarà difficile avvicinarsi, in quanto il cane sarà probabilmente molto insicuro e timoroso. Per approcciarsi all’animale sarebbe preferibile parlargli con voce bassa, senza fare rumori improvvisi, avvicinandosi quindi lentamente.
A questo punto è necessario scoprire se il cane sia stato effettivamente e volontariamente abbandonato o se si tratta di uno sfortunato caso di smarrimento.
Potrebbero essere a tal fine utili le medagliette portate al collo dagli animali, che spesso recano indirizzi e numeri da contattare in caso di smarrimento, ma la cosa più saggia da fare è portare l’animale presso un veterinario o la ASL più vicina, affinché si possa verificare la presenza di un microchip.
Chi chiamare?
Nel caso in cui il cane non fosse stato smarrito ma abbandonato, è possibile contattare la Polizia Municipale e i Carabinieri.
La ASL locale dovrebbe essere contattata in ogni caso, in modo da permettere ai veterinari di verificare lo stato di salute dell’animale e la presenza di eventuali ferite.
Ricordiamo a tutti i nostri lettori che non solo l’abbandono di un animale è un atto crudele e pericoloso, ma che è anche un reato punibile per legge. Chiunque, infatti, abbandoni animali domestici è punibile con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda dai 1.000 ai 10.000 euro.
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