di Martina Orecchio – Senza ombra di dubbio si può affermare che l’emergenza climatica, che si è manifestata nel nostro paese così come nel resto del mondo sotto forma di siccità, temperature anomale, scioglimento dei ghiacciai e tanto altro, è di gran lunga più grave dell’emergenza Covid-19, che abbiamo visto quanto abbia messo in ginocchio tanti settori economici e sociali.

Tante le proposte avanzate dai leader mondiali, al fine di contenere l’aggravarsi dell’emergenza che ad oggi pare inarrestabile. Un provvedimento estremo, già posto in essere in Cina ed in particolare nella città di Shanghai, è stato quello di spegnere le luci decorative, quelle dei grattacieli e delle insegne lungo il suo iconico Bund, il lungo fiume, famoso proprio per il suo paesaggio di illuminazione.

La città è rimasta praticamente al buio e anche diverse province hanno annunciato interruzioni di corrente per far fronte al maggiore consumo energetico causato dal gran caldo che ha investito la città e alle riserve non sufficienti per poter mantenere tutto acceso e in funzione.

In Cina, come in altre parti del mondo, le temperature sopra la media, le inondazioni e la siccità, sono sempre più frequenti e intensi a causa degli effetti della crisi climatica, così come molti scienziati e scienziate riportano da molto tempo.