di Simona Lazzaro – Ci sono certe generazioni, anche di politici, che proprio non riescono a rapportarsi ai giovani. Che si parli di millennials o di generazioni Z e X, la sfida per i cosiddetti Baby Boomers e i loro predecessori sembra impossibile.
Calenda, Renzi e Berlusconi arrivano su TikTok
Lo dimostrano dei video che sono stati caricati negli ultimi tempi su TikTok, il social più giovane – anche e soprattutto per l’età anagrafica dei suoi iscritti – da alcuni politici nel tentativo di carpire l’interesse e soprattutto i voti dei ragazzi. A quanto pare, infatti, diversi sono i partiti che si sono resi conto che rivolgersi esclusivamente ai pensionati e agli industriali non assicuri affatto la vittoria alle urne.
E così, dopo Salvini, Giuseppe Conte e Giorgia Meloni – che sono stati i primi a capire la potenzialità di TikTok e che sono approdati sulle sue sponde molti mesi fa – sul social sono arrivati anche Calenda, Renzi e Berlusconi.
Berlusconi tra barzellette e invidia
Quest’ultimo, dopo aver confessato con voce impostata agli utenti di invidiarli per la loro giovane età e aver fatto loro per la stessa i complimenti, per qualche ragione, ondeggiando il capo si è dilungato sull’importanza del saper raccontare barzellette per azzerare le distanze con i propri interlocutori.
Nei video successivi, patinati da un’aura anni ‘90 che riporta indietro di trent’anni, Berlusconi si riprende in un camerino e parla di belle ragazze con Del Debbio.
Calenda non sembra conoscere bene TikTok
Calenda, invece, nei giorni scorsi nel suo video di presentazione ha spiegato di non saper ballare e che nei suoi video non avrebbe spiegato come usare il make up e di avere l’intenzione di usare il social in un modo secondo lui inedito e insolito – ovvero, per parlare di politica, di cultura e di libri – ignorando del tutto il fatto che, proprio su TikTok, la community di lettori, anche in Italia, è abbastanza forte da influenzare il mercato e portare al successo molti dei titoli in vetta nelle classifiche.
Ad ogni modo, mantiene le promesse: nei video successivi Calenda parla di libri, di politica, e risponde alle domande degli utenti.
Renzi ironizza: “Per molti di voi sono un esperto di ‘first reaction shock’ e ‘shish’, linguaggi quasi più complessi del corsivo”
Probabilmente il video più adatto allo spirito della piattaforma è quello di Matteo Renzi, che ironizza sul suo accento marcatamente italiano e sulla sua pronuncia inglese – “Per molti di voi sono un esperto di ‘first reaction shock’ e ‘shish’, linguaggi quasi più complessi del corsivo” dice – e che invita i più giovani a seguirlo.
La scelta del PD: un account per il partito
Diversa poi la scelta del PD che non ha dedicato un account personale a Enrico Letta o ad altri politici ma che ne ha creato uno per il partito.
Il primo video caricato parla di diritti civili e vede protagonista Alessandro Zan – probabilmente, è il video più sobrio tra quelli che hanno invaso le home di TikTok in questi giorni.
Perché parlare con i giovani è così difficile?
Ma perché parlare con i giovani è così difficile? Il conflitto generazionale – è vero – c’è sempre stato e non è certamente una novità di questi anni. Ma c’è da dire che tra le vecchie e le nuove generazioni in quest’ultimo periodo ci sono una distanza e un’acredine inedite.
E quindi, come ci si rapporta a questi giovani? Non serve cercare di conquistare TikTok e nemmeno fare cose bizzarre. Semplicemente, lo si fa nello stesso modo in cui ci si rapporta a chiunque altro: trattandoli da adulti, non insultandoli, non denigrandolo i loro traguardi e senza mortificare le loro ambizioni.
E, in politica, non ricordarsi di loro solo in vista delle elezioni e facendo un’altra cosa oltre che parlare – ovvero ascoltarli.