Attesa per il miracolo di San Gennaro, il patrono di Napoli oggi viene festeggiato

L’attesa per il miracolo

Ore 9.15: l’arcivescovo Mimmo Battaglia si recherà nella Cappella del Tesoro con l’Abate, monsignor Vincenzo de Gregorio e il sindaco Gaetano Manfredi. Apriranno la cassaforte dove sono custodite le ampolle con il Sangue.

Le ampolle saranno condotte all’altare maggiore del Duomo per la solenne celebrazione eucaristica. Tutti i presenti ed i telespettatori saranno in attesa dell’annuncio dell’avvenuto prodigio accompagnato dal tradizionale sventolio di fazzoletti bianchi. Il solenne rito si concluderà sul sagrato del Duomo con la benedizione alla città ed al popolo.

La Storia di San Gennaro

Nato a Napoli nella seconda metà del III secolo, fu eletto vescovo di Benevento dove svolse il suo apostolato, amato dalla comunità cristiana e rispettato anche dai pagani. Secondo la tradizione sarebbe stato decapitato durante la persecuzione di Diocleziano a Pozzuoli nel 305.

Si racconta che una donna di nome Eusebia riuscì a raccogliere il suo sangue in due ampolle di vetro e conservarlo con molta venerazione: era usanza dei cristiani dell’epoca di cercare di raccogliere corpi, abiti o altro per poterli poi venerare come reliquie dei loro martiri. Nella cappella del Tesoro della cattedrale di Napoli si conserva oggi il capo e le due ampolle di sangue del santo vescovo: qui da sedici secoli si ripete il fenomeno della liquefazione di questo sangue, il quale diventa vivo e pulsante come appena sgorgato dalle vene.

Già nel V secolo il martire Gennaro era considerato santo secondo l’antica usanza ecclesiastica, e la canonizzazione venne poi confermata da papa Sisto V nel 1586. La Chiesa non si è mai pronunciata ufficialmente sul fenomeno della liquefazione sebbene questo sia stato studiato da dotti di ogni secolo e d’ogni fede, che alla fine furono tutti d’accordo nell’attribuirlo ad un intervento soprannaturale.