Oggi, 30 settembre 2022, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in un discorso tenuto al Cremlino, il palazzo presidenziale di Mosca, l’annessione delle quattro regioni ucraine parzialmente occupate dall’esercito russo, dove nei giorni scorsi era stato tenuto un referendum farsesco e illegale. «Ci sono quattro nuove regioni in Russia», ha detto Putin, riferendosi alle quattro regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Il presidente russo ha poi aggiunto che tramite il referendum le persone hanno fatto «la loro scelta» e che questa scelta è «definitiva».
Il discorso di Putin è stato particolarmente duro e cupo, ha usato vari elementi ben noti della propaganda russa contro l’Ucraina, dicendo che l’annessione si è resa necessaria a causa degli «attacchi terroristici del regime ucraino». Ma soprattutto ha usato una retorica durissima e a tratti delirante contro l’Occidente: l’ha accusato di voler fare della popolazione russa degli «schiavi» e ha parlato di «satanismo puro», tra le altre cose, in riferimento all’atteggiamento dell’Occidente nel corso del conflitto.
A partire dalla scorsa settimana, nelle quattro regioni ucraine parzialmente occupate dall’esercito russo si era tenuto un referendum per decidere l’annessione dei territori alla Federazione russa. Il referendum è stato ritenuto illegale dall’Ucraina e dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale e le modalità con cui si è svolto mostrano chiaramente come il voto sia stato una farsa, e non abbia rispettato in alcun modo gli standard minimi di un processo elettorale valido.