Sciopero dei benzinai: fallito il tentativo di Urso

È in corso dalle 19 di ieri sera lo sciopero dei benzinai lungo la Penisola: Lucchetti dunque a tutte le pompe di carburanti che fanno capo alle tre organizzazioni da ieri sera alle 19 sulla rete stradale e dalle 22 su quella autostradale.

Il ministro ha spiegato in serata di auspicare “che siano ridotti i disagi per i cittadini” dopo il tavolo di confronto che si augura possa proseguire nel merito del decreto sulla Trasparenza dei prezzi. Intanto, ha sottolineato, rimane l’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale, a beneficio di tutti gli attori.

Continuerà il tavolo con i gestori delle pompe di carburante

Non la vedono per nulla così Fegica e Figisc/Anisa che non mandano giù le accuse di essere speculatori e i controlli della Finanza che invece – hanno ripetuto più volte – dovrebbe controllare 7.000 impianti gestiti dalla criminalità e 13 miliardi di accise evase all’anno. Le promesse di ciò che verrà fatto al tavolo sul settore, infine, per ora restano parole, dicono i vertici delle due organizzazioni. Assopetroli-Assoenergia, l’associazione che rappresenta le aziende proprietarie di oltre metà delle stazioni di servizio stradali in Italia, esprime intanto “piena solidarietà ai sindacati dei benzinai”.

Il ministro fa sapere che il Tavolo con i distributori di carburante “proseguirà in maniera continuativa fino a quando non verrà operato un completo riordino del settore. Al prossimo incontro in programma per l’8 febbraio saranno all’ordine del giorno le misure di contrasto alle illegalità contrattuali, il costo delle transazioni elettroniche e la riqualificazione e ristrutturazione della rete di distribuzione adattandola alle esigenze attuali”.

Mentre si registrano lievi aumenti dei prezzi di benzina (in modalità self a 1,846 euro/litro) e gasolio (1,890 euro/litro), i consumatori denunciano nuove speculazioni. Il Codacons ha presentato un esposto per interruzione di pubblico servizio, mentre per Assoutenti lo sciopero è “voluto e ordinato dalle compagnie petrolifere contro la trasparenza sui prezzi”. L’Unione nazionale consumatori chiede che il Governo “faccia controlli a tappeto sullo sciopero”. In commissione Attività produttive molti hanno suggerito una app anziché il cartellone per pubblicizzare il prezzo medio regionale che si potrebbe potenziare rafforzando l”Osservaprezzi Carburanti’ del Mimit.