Napoli promossa in Europa anche per la sua Economy

di Biago Fusco – In un frangente di sensibile incertezza economica e soprattutto geopolitica, come quello che storicamente vive oggi il mondo intero (e non è retorica di stile), in cui analisti, società di revisione aziendale e consulenza in ambito monetario, e cioè soggetti accreditati a livello internazionale con la qualifica certificata di specialisti monopolisti del settore – mi riferisco a S&P, Fitch, J.P. Morgan, KPMG e PWC (tanto per citare i big) – rilasciano pareri ed opinioni scientifiche che sembrano più che altro bollettini di guerra per la gente comune che invece fa i conti con l’inaccettabile innalzamento del tasso inflattivo ed il conseguente assottigliarsi del proprio potere d’acquisto, il Sole 24Ore promuove la città di Napoli per la vivacità della sua economia e la premia come neo campionessa di investimenti.

Eh sì, non solo nel pallone, augurandoci tutti di poter festeggiare, dopo più di trent’anni dall’ultima volta, l’agognato titolo calcistico che la proietterebbe con stabilità tra i grandi club che contano qui nel Vecchio Continente, la Città che attualmente vede la propria squadra in vetta alla classifica di serie A guadagna posizioni che la incoronano finanche come polo attrattivo della finanza europea. In effetti, la corsa agli incentivi, messi a disposizione dal Governo nazionale, in particolare a quelli legati alle politiche di attuazione del PNRR, scongiurando che tenebrose avvisaglie di tracollo e default monetario che giungono da oltre oceano (vedi Silicon Valley Bank e First Republic Bank) rappresentino il preludio di un devastante effetto domino che presto o tardi si abbatterà sul sistema bancario della UE (vedi SUISSE Credit), risucchiandone le riserve patrimoniali con i deflussi di liquidità conosciuti nelle ultime ore, porta le imprese a ripensare Napoli come un centro sicuro per i propri interessi.

Tant’è che le previsioni del turismo in Campania per il 2023 attestano la città partenopea su delle percentuali record, che senza dubbio supereranno il 2019 ante pandemia. Ma i dati dicono anche altro ancora ! il Pil regionale sarà equiparato alla media nazionale, se non addirittura registrerà un differenziale positivo nell’ordine di un + 0,6%. La Città del sole e del mare, seppur rimasta ancorata alle sue endemiche contraddizioni sociali e costretta talvolta all’immobilismo dai nodi inestricabili della politica di provincia, torna ad essere capitale del turismo, una componente che – si sa – qui da noi spinge in alto l’indice produttivo di tante filiere come i comparti agroalimentare, della moda e della hospitality alberghiera; insomma, sembra aver ritrovato la capacità di fare marketing del proprio territorio.

Ma gli esempi di questo risveglio primaverile campano si avvertono comunque un po’ in tutti i rami dell’economia; FARVIMA inaugura nell’interporto di Nola una nuova ed ampia piattaforma di stoccaggio di medicinali, alla stessa maniera si muoverà NOVARTIS, al momento in attesa del placet da parte della Conferenza dei Servizi, già disposta ad autorizzare una iniezione di ulteriori 20 milioni di euro, che irrobustirà le già solide infrastrutture strumentali nello stabilimento di Torre Annunziata, oggi epicentro della produzione nazionale di farmaci. Zes Campania a dicembre scorso rileva l’ex capannone industriale occupato in via Argine da Whirpool e lo mette a bando pubblicando sul BURC l’avviso di manifestazione di interesse.

E Non è finita qui ! La Doria, leader nella produzione di conserve di pomodoro, si dice più che propensa a collocare 38 milioni nel suo ciclo di produzione, dislocandoli in tre fabbriche presenti in Campania, mentre UNILIVER avverte le rappresentanze sindacali, anticipando la realizzazione di un piano di ammodernamento in sostenibilità e digitalizzazione nella zona industriale di Caivano, alla periferia Nord di Napoli, per circa 40 milioni di euro. Il Centro Studi collegato a Intesa San Paolo, il quale monitora questi dati con una ricognizione puntuale di tutte le oscillazioni, con enorme soddisfazione ci segnala che Napoli cresce a doppia cifra in termini economico finanziari, riportando nel proprio consuntivo 2022 degli incrementi superiori rispetto agli andamenti di altre regioni del Paese, a dir poco sorprendenti se letti alla luce dello sviluppo di start – up innovative e PMI nel Mezzogiorno d’Italia e riscontrati dai numeri in forte rialzo del traffico delle merci portuali.

Se il commercio fa sentire la sua voce rinata, cultura e formazione campane non debbono mai essere sottovalutate. Infatti, Agritech Academy, Apple Developer Academy, Capgemini, Ntt e Accenture raccontano di floride esperienze germogliate nella nostra terra, sebbene non senza il supporto di interventi finanziari di grossa mole, i quali hanno fatto sì che si potesse innescare un trend positivo in costante ascesa. Il Governatore De Luca col suo proverbiale tono di voce stentorea in visita recente a Benevento si lascia andare a parole di non cauto entusiasmo: “ È stato certificato il 64% della spesa…un dato superiore alla media nazionale del 59% “.