Clan della 167: chiesti 2.000 euro per gli “amici di Arzano”

Sono accusati di aver tentato un’estorsione ad un negoziante di Arzano. Dunque, gli uomini della squadra mobile di Napoli e quelli del commissariato di Frattamaggiore, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Antonio Alterio (classe 1994), Salvatore Lupoli (classe 1994) e Giuseppe Bussola (del 2001): i tre sono gravemente indiziati del reato di tentata estorsione continuata aggravata dal metodo mafioso. Una quarta persona, Davide Pescatore, risulta al momento irreperibile.

Il clan della 167 di Arzano

Alla luce degli elementi probatori raccolti dai predetti uffici investigativi supportati dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, la locale Direzione Distrettuale Antimafia ha chiesto ed ottenuto il provvedimento restrittivo a carico di tutti gli indagati, per il reato di tentata estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso perché commessa al fine di agevolare il clan della “167 di Arzano”, egemone in quel territorio e di cui gli indagati sono tutti affiliati.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. Dei tre il profilo più conosciuto è quello di Antonio Alterio, fratello di Raffaele ‘o sceriff, ferito in un agguato avvenuto nel marzo scorso sempre ad Arzano.