L’uragano Elly spinge i Cattolici Democratici verso una nuova stagione politica

       – Articolo di Biagio Fusco

Secondo stime comunque al momento approssimative, la scelta di eleggere la Schlein alla guida dei Dem ha suscitato interrogativi in misura superiore rispetto a quanto un po’ tutti i principali attori della politica italiana potessero supporre prima. Ed infatti, si fa strada oggi un tema che per la verità non ha il sapore della novità, poichè storicamente, in ogni periodo connotato dal persistere di una grave depressione in termini di valori etico – sociali e politici, ma anche di decadenza economica e collasso ambientale, i cattolici si sono sempre domandati se non fosse il caso di ripensare un loro serio impegno in politica. Tutto ciò accade solitamente nei periodi di crisi. Stavolta, ci ha pensato “ l’uragano Elly ” con il suo spirito movimentista e lo slancio da rottamatore radical chic a smobilitare il mondo cattolico verso una rinnovata riflessione, i cui risvolti, alla maniera ecumenica a cui si ispirava il passato democristiano, hanno raccolto fino ad ora adesioni di personaggi illustri, come ad esempio del Presidente del Censis De Rita e dell’ex presidente del Consiglio e della Consulta Amato, i quali a Roma presso la sede dell’Istituto Sturzo stanno dando avvio a quella che pare delinearsi come una vera nuova stagione di partecipazione del mondo cristiano – cattolico, laico e non, alle questioni pubbliche italiane.

Le premesse ci sono tutte, a partire dalle personalità coinvolte, come i due storici, Giovagnoli e Pombeni, l’arcivescovo Paglia, uno degli artefici della Comunità di Sant’Egidio, e Acquaviva, protagonista nel 1984 nella revisione al Concordato, Presidente dell’Associazione Socialismo, ex dirigente delle Acli e del Movimento politico dei lavoratori di Livio Labor, il quale sintetizza ottimamente il merito e la portata dell’argomento, rispetto al quale ci si sta confrontando in questa fase del dibattito, con una frase che ha il pregio della semplicità e della chiarezza: “ E’ fuori di dubbio che la legittima affermazione nel Pd di una leadership come quella di Elly Schlein sta riproponendo vecchi interrogativi a tutto un mondo, nel quale sta crescendo il disagio. Si tratta di capire se ci siano le condizioni per un nuovo impegno in politica ”. Si è partiti da lontano, con esattezza da un’epoca che precede addirittura la costituzione della DC ed il suo affermarsi per oltre un cinquantennio come il partito che ha rappresentato il cattolicesimo repubblicano in Italia. Il credo e gli obiettivi portano in un’unica direzione, formare una nuova classe dirigente che si dedichi non solo alla predica delle virtù che si richiedono ai buoni interpreti dei ruoli istituzionali di governo, ma che le pratichino con esperienze vive, fatte di condivisioni solidali ed inclusive. Il pensiero va ad esempi premianti e premiati, come Terzo Settore, Sant’Egidio, Caritas e Azione Cattolica. Ma non bisogna trascurare l’importanza che qui da noi  riveste la rete parrocchiale, un’autentica chiave di volta di cui la politica clericale, nei decenni della I Repubblica, si è spesso servita come serbatoio indistinto di un consenso raccolto in modo neutro e non discusso, per semplice, passiva appartenenza.

Oggi è tutto diverso. Le decine di migliaia di realtà parrocchiali, sparse su tutto il territorio nazionale, in un progetto che guarda al supporto operativo da parte della Conferenza Episcopale Italiana, eventualmente affiancata da una Fondazione istituita ad hoc, potrebbero concretamente dare un segnale di evidenza all’dea di questo nuovo sforzo di reinserire nel circuito politico una classe orientata, competente e preparata, che venga fuori anche da liste civiche di impronta fortemente cattolica. Tale fermento nasce dalla passione di giovani cristiani, iscritti e non iscritti, elettori, che appartengono a questi nuovi fenomeni denominati Millennial ” e “ Generazione Z ” e che hanno voglia di crescere nella discussione aperta, per affrancarsi da questa sotto – cultura imperante che si esprime con le ingiustizie, i respingimenti, la violenza e l’esclusione. La radice paradigmatica di questo nuovo ciclo di laboratorio politico dei cattolici democratici è interamente racchiuso nel concetto religioso di “ amore viscerale ”, declinato alla perfezione ella sua accezione politica dalle parole della Enciclica Fratelli Tutti ove di esso si dice che: “ è anche civile e politico, si esprime non solo in relazioni intime e vicine, ma anche nelle macro – relazioni: rapporti sociali, economici, politici ”. E poi interviene Papa Francesco con quella sua sana abitudine di impartire suggerimenti audaci e senza deroghe, confortando i giovani a tenere bene a mente che: “ Non si tratta di dare pennellate di vernice, no: bisogna cambiare la struttura “.