Napoli: no a nuovi locali che vendono cibo a San Gregorio Armeno

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha presentato nuovi provvedimenti a tutela del centro storico sito Unesco, in particolare lo stop all’apertura di nuove attività di food and beverage per tre anni. Il sindaco ha dichiarato: “Vogliamo che la nostra città conservi le sue caratteristiche e non si creino quei fenomeni distorsivi che ne modificano la natura. Modificare la natura di Napoli significa non solo perdere la sua identità, ma anche perdere la sua attrattiva. Chi viene a Napoli lo fa per la varietà della città, il mix sociale del nostro centro storico, la varietà dell’offerta commerciale e ricettiva. Se perdiamo questo equilibrio perdiamo anche la capacità attrattiva e paradossalmente non aumentiamo il numero di turisti, ma li perdiamo. Dobbiamo governare questo processo molto importante, è una grande risorsa finanziaria. Nel 2022 siamo stati la sesta città d’Italia per movimento d’affari legato al turismo. È un volano indispensabile per la crescita economica della città». 

Il sindaco ha poi continuato parlando di quanto sia importante il nuovo piano del Comune, in particolare, a San Gregorio Armeno, dove dichiara: “Si possono vendere solo pastori e presepi. Avremmo voluto farlo anche in altre zone, ma a San Sebastiano, purtroppo, chi vende gli strumenti musicali non c’è più, quindi non si possono mettere vincoli: non si può mettere un vincolo dove l’attività non c’è più. Idem per Port’Alba, dove non c’è più la quantità di librerie di una volta. Dobbiamo vincolare quello che c’è: per il momento abbiamo “salvato” i pastori. Non vogliamo fare commercio delle licenze ma tutelare la città. Se uno chiude, un altro può riaprire. Purché svolga analoga attività”.