Napoli: il clan Puca coinvolto nelle truffe

Da un’indagine dei carabinieri su coordinamento della Dda di Napoli, è emerso che dietro il business delle truffe assicurative vi era la mano del clan camorristico Puca di Sant’Antimo. Così, questa mattina, i carabinieri hanno tratto 4 persone in arresto (1 in carcere, 3 ai domiciliari) e 35 indagati, tra cui 2 avvocati e 6 medici. Uno degli arrestati, Angelo Guarino, è infatti il genero del boss ergastolano Pasquale Puca detto o’ minorenne. La moglie di Guarino, Teresa Puca è in carcere per altri reati. Sembrerebbe che gli incidenti fossero pianificati nei minimi dettagli. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la ‘prima fase’ riguardava la pianificazione della dinamica dell’incidente. Stando a una ricostruzione basica, il piano della truffa prevedeva:

  • individuazione dei proprietari delle auto e i finti testimoni
  • L’organizzazione che aveva il compito di allertare dei medici del pronto soccorso, così che avrebbero rilasciato un referto medico per lesioni inesistenti
  • Centri diagnostici privati e poliambulatori per attestare visite che in realtà non venivano effettuate

L’organizzazione aveva rapporti anche con officine meccaniche che dovevano preparare una documentazione – anche questa fasulla – sui danni riportati dalle auto negli incidenti e sui lavori di carrozzeria da effettuare.

Il coinvolgimento degli avvocati

Nel caso in cui, l’incidente vedesse coinvolte le compagnie assicurative, entravano in gioco gli avvocati. Il loro ‘compito’, per così dire, era di istruire i falsi testimoni. I legali, inoltre, davano indicazioni su quali lesioni (inesistenti) far inserire nei referti così da ottenere maggiori rimborsi. Quando gli indennizzi venivano rimborsati alla vittima dell’incidente, quei soldi venivano ripartiti tra tutti i componenti della banda. Dalle indagini, è emerso che “l’indennizzo non veniva versato al soggetto che aveva l’incidente perché gliene spettava solo una parte. Gli introiti venivano infatti suddivisi tra tutti i partecipanti che realizzavano i vari step”.

Le indagini

Angelo Guarino, marito di Teresa Puca, figlia detenuta del capoclan Pasquale Puca, sembrerebbe aver dichiarato di essere una vittima così come la moglie. Tuttavia la precisa ricostruzione dei flussi finanziari eseguita dai carabinieri di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulle Truffe alle assicurazioni, emerge che buona parte di quelle illecite risorse (decine e decine di migliaia di euro) venivano dirottate verso la sua società. Guarino figura tra le persone arrestate oggi dai carabinieri nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura partenopea. Uno dei filoni sul quale si è concentrata l’attenzione degli investigatori riguarda l’associazione a delinquere al cui vertice, secondo i militari dell’arma e la Procura di Napoli, c’era proprio Angelo Guarino, marito di Teresa Puca.

Guarino era già stato condannato in relazione all’appartenenza al clan dei suocero anche per avere adoperato degli esplosivi in un attentato perpetrato ai danni di un centro diagnostico. La moglie Teresa è anche lei detenuta per reati di camorra. Su un cellulare sequestrato i carabinieri hanno scoperto un pizzino nel quale non solo si fa il punto sugli affari ma si parla anche della condizione di detenzione di Teresa Puca. Nel corso dell’operazione, come disposto dal gip sono state eseguite anche sette misure cautelari reali e disposti sequestri preventivi per oltre 117.000 euro.