L’osservatorio vesuviano sta monitorando diminuzione notevole dei terremoti e l’evoluzione del brandisismo nei Campi Flegrei è costantemente monitorata . Musumeci – Ministro della protezione civile – afferma, che il livello di allerta ora è giallo ma, in futuro potrebbe essere arancione.
Il sindaco di Bacoli ha poi replicato alle intenzioni di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione:”
Il Sindaco di Bacoli su eventuale zona arancione: non siamo pacchi7
Con grande stupore. Stiamo lavorando in grande sinergia con il Ministero e con tutti gli altri organi preposti al monitoraggio dei Campi Flegrei e sinceramente quanto detto dal ministro Musumeci è stato un fulmine a ciel sereno, anche perché noi abbiamo appreso delle sue parole pochi minuti che fosse diffuso il comunicato. La sorpresa poi è stata ancora più grande perché quanto detto da Musumeci non è supportato da evidenze scientifiche e non è stato riscontrato da Ingv e Osservatorio Vesuviano, che monitorano costantemente i Campi Flegrei.
Partiamo dal presupposto che, se ci dovesse essere questa eventualità, sarei il primo ad adoperarmi e a fare tutto il necessario per il bene della comunità. Ma bisogna capire che l’allerta arancione comporterebbe l’evacuazione di carceri e ospedali e un blocco degli ingressi nei Campi Flegrei: questo porterebbe a un isolamento e graverebbe in maniera importante sull’economia del territorio. Per questo motivo, una comunicazione così allarmistica ha mandato in agitazione la popolazione: bisogna capire che qui non ci sono pacchi da spostare, ma ci sono persone, con delle vite, un lavoro, delle attività commerciali.
Innanzitutto chiederemo conto delle parole pronunciate. Poi, il canovaccio stabilito da noi sindaci dei Campi Flegrei è chiaro: vogliamo miglioramenti del Decreto Campi Flegrei. Innanzitutto un miglioramento del sisma bonus: vanno dati gli strumenti a una comunità, a un territorio, per essere resilienti, anche perché il bradisismo esiste da secoli e continuerà per secoli. E poi è necessario mettere in pratica, aggiornare e ammodernare le vie di fuga, che sono state decise nel 1984 e, alcune, mai attuate dopo 40 anni”.