Accoltellato dopo il veglione: negati gli arresti domiciliari

Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo dovranno affrontare il carcere in seguito alla loro implicazione nell’omicidio di Roberto Bembo, avvenuto a Torrette di Mercogliano (Avellino) lo scorso primo gennaio. La decisione è giunta dal Tribunale del Riesame di Napoli, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero della Procura di Avellino, Vincenzo D’Onofrio. Quest’ultimo aveva impugnato la precedente attenuazione della misura cautelare, che aveva portato i due imputati ai domiciliari il 28 luglio su disposizione del Gip del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone.

Il difensore degli indagati, Gaetano Aufiero, ha presentato ricorso in Cassazione, mentre in attesa della pronuncia della Suprema Corte, Iannuzzi e Sciarrillo resteranno agli arresti domiciliari, obbligati a indossare il braccialetto elettronico.

L’attenuazione della misura cautelare aveva suscitato proteste accese, specialmente da parte degli amici della vittima, uccisa a coltellate durante una rissa per questioni di parcheggio davanti a un bar. Il tribunale di Avellino aveva visto le sue pareti tappezzate da striscioni con le scritte “Giustizia per Roberto” e “Vergogna“. In relazione a questo tragico episodio, due giovani sono stati iscritti nel registro degli indagati. Con la conclusione delle indagini, ci si aspetta a breve la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura per i due indagati.