Interrogatorio di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin: dettagli e dichiarazioni chiave

Martedì 28 novembre, poco dopo le 10:00, è iniziato l’interrogatorio di garanzia di Filippo Turetta, imputato per il sequestro e l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, dinanzi al giudice preliminare Benedetta Vitolo, come precedentemente programmato. Durante l’interrogatorio, che ha avuto una durata di circa trenta minuti, era presente anche il sostituto procuratore Andrea Petroni.

Turetta e il suo avvocato, Giovanni Caruso, avevano diverse opzioni a disposizione: potevano scegliere il contraddittorio, rispondendo alle domande del giudice Vitolo riguardo ai fatti contestati, decidere di non rispondere alle domande del giudice o effettuare delle dichiarazioni spontanee. Al momento non è stato reso noto se Turetta abbia rilasciato tali dichiarazioni.

Nella serata di lunedì 27 novembre, il difensore Giovanni Caruso ha annunciato che non sarebbe stata avanzata alcuna richiesta al Riesame e non sarebbero state chieste modifiche alle misure cautelari.

Nicodemo Gentile, l’avvocato della famiglia di Giulia Cecchettin, ha sottolineato che l’omicidio è “aggravato dallo stalking”. Gentile ha dichiarato che Turetta aveva dimostrato comportamenti molesti e oppressivi, evidenziando “una fame di possesso” verso Giulia.

Secondo l’avvocato Gentile, Turetta aveva esercitato un controllo esasperato sulla ragazza, creando uno stato di ansia e disorientamento. Questo comportamento è stato descritto come un utilizzo padronale del rapporto, che ha portato a molestie continue attraverso chiamate e messaggi incessanti, culminando infine nell’omicidio di Giulia, al fine di soddisfare il suo desiderio ossessivo e persecutorio.