Operazione anti-frode: 2 milioni sequestrati e 6 arresti a Napoli per usura e truffa su RdC

Marican Gruppo Canciello pbStamattina, le forze dell’ordine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno messo in atto un’operazione di ampia portata, con l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e reale. L provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Seconda Sezione – Reati contro la P.A. Le indagini hanno portato all’arresto di sei individui gravemente indiziati di vari reati, tra cui associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, usura, estorsione, abusiva attività finanziaria e autoriciclaggio.

Le indagini hanno avuto origine da controlli ispettivi su cittadini stranieri che, privi di legami con l’INPS, richiedevano il codice fiscale poco prima di presentare la domanda per accedere al reddito di cittadinanza (RdC). Una volta ottenuto il beneficio, utilizzavano le carte Postepay RdC per effettuare acquisti presso un esercizio commerciale a Napoli. Gli approfondimenti hanno rivelato che il negozio in questione era la sede operativa di una consorteria criminale che permetteva a diversi individui di eludere le regole sull’uso corretto del reddito di cittadinanza attraverso acquisti simulati e successiva restituzione in contanti, con una percentuale trattenuta dai promotori.

Inoltre, l’attività illecita coinvolgeva l’emissione di false fatture da parte di una società senza reale operatività, utilizzate per giustificare vendite simulate. I proventi venivano reinvestiti attraverso l’acquisto di immobili intestati alle consorti dei promotori.

L’indagine ha anche rivelato l’indebita percezione del RdC da parte di 285 cittadini extracomunitari, che avrebbero dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno dieci anni, per un totale di oltre 2,3 milioni di euro. La consorteria aveva esteso le sue attività illecite anche all’esercizio abusivo di attività finanziaria e alla concessione di prestiti ad un tasso usurario variabile dal 30% ad oltre l’800%, con minacce e violenze in caso di mancato pagamento.

Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati appunti manoscritti, denaro contante per circa 92.000 euro, assegni bancari e titoli cambiari per un totale di circa 158.000 euro. Quattro indagati sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, mentre altri due sono agli arresti domiciliari. Contestualmente, sono stati eseguiti il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e il sequestro di beni mobili e immobili per un ammontare complessivo di circa 90.000 euro.

L’operazione ha già portato al sequestro dell’intero capitale sociale e del complesso aziendale delle società coinvolte, rappresentando un significativo passo avanti nella lotta contro la frode e la criminalità finanziaria.