Parte dalla provincia di Napoli una proposta di legge volta a inasprire le sanzioni contro la dispersione scolastica, focalizzandosi sull’articolo 731 del codice penale. La mozione, sottoscritta all’unanimità dai consiglieri comunali di Ercolano, propone di modificare l’attuale disposizione che prevede un’ammenda massima di 30 euro per chi impedisce l’istruzione dei minori fino alla quinta elementare.
La nuova proposta di legge prevede un aumento significativo delle pene, con la possibilità di infliggere sei mesi di carcere e una multa fino a 5mila euro. Un punto cruciale della modifica riguarda i casi in cui il minore abbia già conseguito il diploma della scuola secondaria di primo grado: in tali circostanze, il magistrato avrà il potere discrezionale di decidere se applicare la pena della reclusione o quella dell’ammenda.
La presentazione del documento è avvenuta nell’aula consiliare del Comune di Ercolano, con la presenza di Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, e di Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vice presidente nazionale Anci. Boschi ha sottolineato l’importanza di elevare le sanzioni per dare un segnale forte sull’importanza dell’istruzione, proponendo inoltre di trasformare la mozione in una proposta di legge da presentare al Parlamento.
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha sottolineato il ruolo fondamentale che la politica e le istituzioni devono svolgere come baluardo di legalità. Ha evidenziato come la mozione, nata in una città che ha sconfitto la camorra grazie al coraggio dei cittadini, delle forze dell’ordine e della magistratura, sia parte di un impegno più ampio per investire in cultura e formazione al fine di riscattare l’intera comunità.
In conclusione, la proposta di legge di Ercolano si configura come un passo significativo nel contrastare la dispersione scolastica, dimostrando l’impegno delle istituzioni locali nell’assicurare un futuro migliore per i giovani e nel promuovere la legalità nel territorio.