Nella tranquilla cittadina di Villaricca, un oscuro protagonista ha catturato l’attenzione delle cronache giudiziarie.
Il diciottenne Ascione Arsenio è stato condannato a una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione dal Giudice dell’Istruzione Penale del Tribunale di Roma. La sentenza segue il rito abbreviato e include le circostanze attenuanti generiche, equivalenti a tutte le aggravanti contestate. Tale esito, però, contraddice la richiesta della Procura della Repubblica, che puntava a una condanna più severa per l’adolescente di Villaricca.
L’atto criminale in questione è una rapina pluriaggravata consumata avvenuta a Roma. Secondo la ricostruzione degli agenti, Ascione ha forzato l’ingresso nell’abitazione di un’anziana donna, minacciandola con violenza e costringendola a consegnare diversi oggetti di valore, tra cui una fede nuziale, una collana d’argento, un orecchino d’oro, un ciondolo, un orologio e delle cuffie per cellulare.
La vittima, sola in casa al momento dell’aggressione, ha raccontato di aver sentito bussare alla porta e una voce maschile intimarle di aprire immediatamente. Una volta dentro, l’aggressore ha messo a soqquadro la stanza da letto prima di fuggire con il bottino. Gli agenti, successivamente, hanno rilevato impronte digitali in diverse zone dell’abitazione durante il sopralluogo.
Non è la prima volta che Ascione Arsenio si trova coinvolto in reati di questo genere. Precedentemente arrestato per estorsione aggravata, il giovane aveva ottenuto la scarcerazione con l’obbligo di firma. Tuttavia, dopo soli sette giorni, è stato nuovamente arrestato per una rapina pluriaggravata ai danni di un’anziana di 89 anni a Roma.
Nonostante il suo avvocato di fiducia, Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, abbia ottenuto per lui gli arresti domiciliari, Ascione è finito nuovamente nei guai. Durante la vigilia di Natale, è stato arrestato in flagranza di reato per evasione dai Carabinieri del Comando Compagnia Stella di Napoli, mentre passeggiava indisturbato per la città, ignorando gli arresti domiciliari imposti.
Il tribunale di Napoli ha processato Ascione in direttissima durante il giorno di Natale, condannandolo ad 8 mesi di reclusione con la pena sospesa, concedendogli la libertà una volta di più. La condanna soft ricevuta ora, nonostante la natura violenta del crimine, solleva interrogativi sulla gestione della giustizia penale e sulla possibilità di frenare la sua pericolosa spirale criminale.