Ad ITACA – Colonia Creativa – Laboratorio artistico sito in via Carducci 7 a Pomigliano d’Arco é in esposizione fino al 30 giugno prossimo la mostra “Connessioni” degli artisti Nello Manfrellotti, Silvano Caiazzo e Valentina Casagrande


Ad ITACA – Colonia Creativa – laboratorio artistico sito in via Carducci 7 a Pomigliano d’Arco é in esposizione fino al 30 giugno prossimo la mostra “Connessioni” degli artisti Nello Manfrellotti, Silvano Caiazzo e Valentina Casagrande.

Le opere esposte rappresentano tra esse una sorta di confronto creativo che mette in dialogo caratteri e personalità ponendo centrale il tema della riappropriazione di quei valori esistenziali collegati alla dimensione umana più autentica. L’ambiente, la maternità, la tradizione basata su forme, colori e materiali che coesistono diventano le icone che testimoniano il ritorno ad una cultura semplice ed espressiva, fondamento della capacità dell’uomo di “rivivificare” la realtà che lo circonda e abbattere l’impoverimento interiore generato dal consumismo. Sono tre artisti interessanti che concentrano i loro soggetti intorno alla solitudine, al disagio sociale, alla violenza di genere e accolgono tra le loro opere anche una ceramica dal ductus intenso e incisivo come “il Vesuvio” firmato dal ceramista Angelo De Falco.

Il realismo iconico di Valentina Casagrande parte dalla ritrattistica per poi trovare sviluppi intorno alla procreazione e alla condizione sociale della donna in tutti i suoi ruoli. La linea del corpo femminile in trasformazione soprattutto durante le fasi della gravidanza assumono un carattere simbolico di forte connotazione artistica e l’artista con il suo obiettivo ne coglie tutte le rotondità e fattezze.

La ricerca fotografica di Silvano Caiazzo é legata ad anni di approfondimenti antropologici ma é soprattutto lo studio della luce ad interessarlo e le conseguenti dinamiche che da essa ne scaturisce e che in definitiva ispirano i suoi “scatti”. Con il suo obiettivo Integra temi e opere di altri artisti dandone una versione critica e personale. “La Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto – reinstallata in piazza Municipio a Napoli dopo il disastroso incendio che ne ha distrutto la prima versione – gli offre lo spunto per attivare uno sconcertante confronto sulla fisicità della donna simbolo del bello “in contraddizione” con il suo stesso significato e di quel bello “nonostante” la durezza delle prove imposte dalla vita, come in questo caso rappresenterebbe intrinsecamente “la malattia”.

Nello Manfrellotti invece da vita ad un’arte dal gusto pop con un grandissimo radicamento nella sua terra d’origine. Racconta sentimenti e stati d’animo legati alla terra, al fuoco e al vulcano. E ancora il Vesuvio che ritorna ad essere il protagonista di quei paesaggi quotidiani più frequenti. Esprime attraverso un grafismo deciso e un cromatismo espressionistico idee e pensieri tra i più intimi e personali. Una pittura semplice e diretta, tipica di una cultura popolare senza orpelli né mistificazioni.

In sintesi, una mostra che a pochi giorni dalla recente esposizione “I Muri di Berl1no” – da poco realizzata nei locali del Berlin Pub di Ciro Sodano a via Terracciano con grande successo di pubblico – ritorna a smuovere gli animi e le coscienze dei tanti visitatori che avvertono sferzante il peso di quell’immobilismo in cui sembra essere caduti ormai da anni.
(Mino Iorio – Storico dell’Arte)