Hellas Verona-Napoli 3-0: Livramento e doppietta di Mosquera
Quali le cause di una sconfitta così roboante praticamente prima di iniziare il campionato? Il Napoli di Conte è durato un tempo al Bentegodi. Non è bastato il campanello d’allarme lanciato come una bomba in una cristalleria. La deflagrazione del “mi aspettavo di più” ha sparso i cocci di vetro all’indomani direttamente sul campo. Invero non è neanche il Napoli di Conte, visto che 10 nomi su 11 letti al momento delle formazioni ufficiali hanno fatto sobbalzare dalla poltrona anche i più “pantafolai”: si, abbiamo letto bene, sono esattamente quelli dello scorso anno. E l’unico innesto nuovo di Spinazzola non poteva dar controtendenza al leitmotiv che la stagione passata ha portato diritti al decimo posto. Risultato: stesso, identico Napoli che ha concluso con Calzona allenatore. Svogliato, senza idee, e che dopo qualche cartuccia iniziale cadeva in balia dell’avversario.
Avversario che diventa una montagna insormontabile da scalare
E poco importa se tale avversario risulta essere un modesto Verona che diventa l’ultimo demone di una lunga serie che si abbatte sugli azzurri senza soluzione di continuità dal dopo scudetto in poi. Da buon demone l’assatanato scaligero ha inflitto una sconfitta netta e meritata per Di Lorenzo e company. Va da sè che le parole di Conte nel pre gara valgano di più di quelle sentite nell’immediato post gara di Verona. Perché erano parole di chi pretende giocatori per una squadra degna di questo blasone. Adesso bisogna uscire dalle parole e passare ai fatti. Fatti di mercato, che devono per forza fare in modo che quando Buongiorno si infortuna a qualche ora dal match di campionato; non si debba ricorrere ai fuori progetto. Fatti di mercato che facciano necessariamente in modo che in tutti i ruoli di centrocampo si possano interscambiare interpreti più incisivi di chi non risulti ancora in condizioni di forma accettabili. Fatti di mercato che devono ridare profondità a quest’attacco inesistente.
Urge risolvere al più presto il “caso” Osimhen
Urge risolvere al più presto il “caso” Osimhen e completare l’organico altrimenti saranno dolori. Fatti di mercato che rimpiazzino in panchina un mix di calciatori tecnici e fisici. In quest’ottica vanno sicuramente lette e restituite al giusto rispetto, come lui stesso ha chiesto stasera stesso, le parole pre gara di Antonio Conte. Il suo disagio non è personale. Riguardo la società, per cui DeLaurentiis e i tifosi da questo punto di vista, con le diverse ed antitetiche prospettive, sono stati avvisati entrambi.
Le parole di Conte dell’amaro post partita sono invece state: “Se nei commenti ho sentito notte di festa per il Verona, per noi deve essere una notte in cui dobbiamo avere assolutamente l’umiltà di chiedere scusa al popolo napoletano. E’ stato un secondo tempo veramente difficile anche da valutare. Sul discorso tecnico nel primo tempo c’era una sola squadra in campo ed era il Napoli. Il Verona non ha mai tirato in porta. Quindi il discorso tattico era a specchio il primo tempo e a specchio il secondo. La problematica è stata che il secondo tempo siamo scesi non so se soddisfatti (che poi non so se soddisfatti di cosa visto che eravamo ancora 0-0), sta di fatto che l’atteggiamento non era il medesimo con il quale avevamo iniziato. Non si faceva più attenzione al dettaglio ed alla prima difficoltà ci siamo sciolti. Ed è questa la cosa più preoccupante in assoluto.
Conte: “Quando parlo bisogna prestare attenzione a ciò che dico”
Non abbiamo mostrato reazione. Una squadra forte tiene botta e ragiona come un episodio che possa accadere e riparte con gli apprendimenti su cui lavora in allenamento. Però siccome si tratta appunto di allenamento e l’allenatore sono io mi prendo la responsabilità. Ora non devo più parlare. Ho già detto tutto. E non l’ho detto per creare fastidi o problematiche. Ho detto quelle cose prima dell’incontro di stasera perché ho la giusta esperienza da calciatore prima e da allenatore poi (e pochissime volte sia da calciatore che da allenatore mi è capitata questa situazione, pur avendo accettato con entusiasmo di venire ad allenare questa piazza) per non parlare mai a vanvera. Se qualche media cavalca l’onda del mister Conte che non è mai contento secondo me va nella direzione sbagliata. Semplicemente non mi nascondo e non mi piace non prendermi le responsabilità. Il mio cuore sanguina stasera ma mi auguro che anche quello dei giocatori faccia lo stesso altrimenti vorrebbe dire o che starei sbagliando qualcosa se domani dovessi vedere di ridere e scherzare; o che il malato sia talmente grave da doverci dedicare molte più cure. Oltre che i giocatori fanno fatica di un tipo di fatica che non si allena”.