Un colpo degno di un film d’azione si è consumato in una gioielleria di Casoria, dove due donne sono state arrestate per aver agevolato una rapina da 250mila euro. Fingendosi normali clienti, le due complici hanno contribuito all’ingresso di una banda armata, che ha messo a segno il colpo con estrema precisione.
Tutto è iniziato con un innocuo doppio colpo di clacson, segnale concordato per dare inizio al piano. Le due donne, Sabrina Raia, 26enne di Portici con precedenti, e una 46enne incensurata di Barra, sono entrate nella gioielleria con la scusa di voler acquistare un regalo per una comunione. Mentre una dipendente mostrava i gioielli, all’esterno si sono uditi i due colpi d’auto: il segnale per l’inizio della rapina.
Una delle complici ha quindi lasciato il negozio “per controllare la macchina”, bloccando la porta per favorire l’entrata dei rapinatori. La seconda donna, rimasta all’interno, ha osservato impassibile mentre il colpo si svolgeva sotto i suoi occhi. Armati di pistola e mitraglietta Uzi, i banditi sono entrati nella gioielleria, minacciando il personale e svuotando le vetrine con rapidità.
Mentre una delle donne teneva la porta aperta per agevolare la fuga, i rapinatori sono riusciti a dileguarsi con il bottino, uscendo indisturbati dalla stessa porta. Subito dopo la fuga, una dipendente del negozio è riuscita a fotografare la targa dell’auto dei fuggitivi, contribuendo alle indagini.
All’arrivo dei carabinieri di Casoria, le due donne sono state riconosciute come complici grazie alle testimonianze dei presenti e alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Entrambe sono state arrestate sul posto con l’accusa di concorso in rapina aggravata. Ora si trovano in carcere, in attesa di giudizio, mentre proseguono le indagini per rintracciare i due rapinatori e il complice alla guida dell’auto usata per la fuga.