Consiglio Comunale a Napoli: decretata l’approvazione del DUP, i dettagli

Consiglio comunale a Napoli, pieno successo l’approvazione del DUP (per documento unico di programmazione).

Approvato il Dup, i dettagli

Secondo la relazione dell’assessore Pier Paolo Baretta, ecco alcune chiavi di lettura del lavoro che attende al comune di Napoli in vista di grandi eventi che si prospettano. In primis il Giubileo, secondo il quale: “Un piano straordinario sta per essere messo a punto, sia per l’accoglienza, sia per la gestione dei servizi, in particolare trasporti e igiene urbana. Tutto ciò ha, ovviamente, anche un impatto sulle risorse”.  Secundis le “celebrazioni per la nascita di Napoli” per cui il Sindaco e l’amministrazione intendono dare il massimo risalto a questa occasione di identità, di Storia e memoria; ma soprattutto di futuro, di progettualità. Terzo punto riguarda “Napoli capitale europea dello Sport attorno al cui evento vanno costruiti percorsi che coinvolgeranno l’intero territorio, a cominciare dalle municipalità”.

I progetti

A tal fine, aggiunge l’assessore: “E’ necessario uscire da una logica autorizzativa, per la quale i Comuni sono costretti a muoversi solo dentro un reticolato di vincoli e di norme che non corrispondono alla evoluzione della società, alle sue domande, ai suoi bisogni. – Prosegue  – Il primo è il PNRR. Le risorse affluite a Napoli sono rilevanti e ci hanno aiutato a dare la nuova impronta alla città. Siamo tra le città che stanno realizzando le opere finanziate nei tempi previsti; e non è finita”.

Nuovi fondi in arrivo

“Nuovi fondi sono in arrivo, che si sommano a quelli normalmente previsti dalla programmazione europea, nazionale e regionale. Il secondo è il piano straordinario di investimenti messo a punto dal Comune e che si fonda su una richiesta di finanziamento che abbiamo rivolto alla Banca Europea degli Investimenti, BEI, per 45 milioni. Per gestire la necessaria compartecipazione abbiamo chiesto a tutti gli uffici di aprire i loro cassetti e andare a vedere, in fondo, sotto le pratiche correnti, di quante e quali risorse derivanti da prestiti, disponiamo ancora e che, per varie ragioni, non utilizziamo, ma per le quali paghiamo le rate. Quelli che abbiamo chiamato i “mutui dormienti”. Con la collaborazione di tutti gli Assessorati rastrellando altre risorse sparse, arriviamo ad una disponibilità che supera i 100 milioni. Si tratta di una operazione inimmaginabile solo un paio di anni fa.

Il terzo movimento

Infine, il terzo movimento– conclude –  riguarda, proprio, la gestione del bilancio. Con la approvazione entro la fine dell’anno del bilancio preventivo 2025/2027, assieme all’obiettivo, ormai raggiungibile, dei 30 giorni di pagamento (siamo a 39, rispetto agli oltre 200 di tre anni fa), operiamo il definitivo salto di qualità nella programmazione contabile. Non si tratta solo di un risultato “tecnico”. In questi tre anni, abbiamo ridotto drasticamente la esposizione finanziaria, senza operare tagli e, salvo la addizionale Irpef, senza aumentare le tasse ai napoletani. L’aggiustamento Tari del 2023 era l’effetto di 4 anni di mancato adeguamento e per il 2024 ci siamo fatti carico come bilancio dell’aumento evitando che ricadesse sui cittadini e, in aggiunta, erogando un bonus per le famiglie in regola coi pagamenti. Difficile che possiamo ripeterci nel 2025. Al tempo stesso, difficile pensare che, con quanto abbiamo detto del Giubileo, tutto il carico dell’aumento della Tari ricada, per intero, sui napoletani ed in particolare sulle famiglie. In ogni caso, tutto ciò è stato possibile perché negoziando col governo il patto per Napoli, abbiamo concentrato una parte rilevante delle risorse assegnateci nei primi anni per poter affrontare meglio la risalita. Ma, ora, ci avviamo verso la fase nella quale i contributi statali si riducono. Se per il 2024 abbiamo ricevuto 160 milioni e 100 sono quelli previsti per il 2025, dal 2026 si scende a 45 milioni costanti fino alla fine del piano”.