Il Napoli deve dimenticare subito la vittoria col Milan e non specchiarsi. Domenica ci sarà l’Atalanta, poi Inter, Roma, Torino e la Lazio. Sono match tosti e che dovranno essere ” presi ” uno ad uno. Conte è guardingo sugli orobici: «Non possiamo sottovalutare la partita, magari loro potrebbero farlo visto quello che hanno fatto qui l’anno scorso. Sono strutturati per giocare in Europa, la struttura della nostra rosa è lontana dalla loro».
Che sfida sarà? «Non so se sarà una sfida scudetto, ma certamente una sfida tra due squadre che vogliono stare in Europa il prossimo anno. Entrando dalla porta principale. Loro sono una realtà consolidata anche in Champions. Possono essere un esempio per noi, hanno costruito anche perdendo calciatori importanti. Con il lavoro sono competitivi».
Si riparte dalle certezze. «L’anno scorso abbiamo subito 48 gol, la colpa era di tutti. Oggi non dobbiamo dare meriti alla difesa, ma a tutti. Tutta la squadra ha ritrovato lo spirito di sacrificio, la voglia di difendere, così come accade anche in fase offensiva. Sarà un test probante anche a livello difensivo, affrontiamo la squadra con il miglior attacco. Il primo pensiero sarà di fare gol, il secondo sarà di non subirlo». Ma miracoli non se ne fanno: «Solo una persona fa i miracolo. Poi si dice aiutati che Dio ti aiuta. Sono un cattolico praticante, nelle mie preghiere ci sono la mia famiglia e i miei calciatori anche. La squadra deve lavorare tanto, tutti gli elementi devono lavorare. Dal cuoco al fisioterapista. Per poter creare qualcosa di bello che possa darci punti in più. Non possiamo sbagliare niente».
Chi gioca in mezzo al campo? «Lobotka sarà pronto e a disposizione nella prossima gara contro l’Inter. Siamo alla fine del recupero. Non era un problema piccolo, bisogna pazientare. Non avevo dubbi sul rendimento di Gilmour, conosciamo il suo valore, è un ragazzo giovane che potrà stare a lungo nel Napoli». La rifinitura: «Per giocare con l’Atalanta devi essere preparato, oggi ho rotto abbastanza le scatole ai calciatori per far capire loro alcune situazioni. La partita non va solo giocata, va preparata. Dobbiamo essere bravi a far vedere al calciatore cosa accadrà la domenica. Se vuoi calciatori preparati, devono sapere le cose. Bisogna preparare le cose in maniera accurata».
Conte non vuole alcun merito: «Il Napoli vince e il Napoli perde. Non si tratta solo di me. Dopo Inter-Juventus ho letto che io stavo godendo. Il contetto è uno: noi vinciamo, noi perdiamo. Mi auguro che in futuro non accada, siamo un’unica cosa qui. Non ho meriti da solo, sono sempre da condividere. Così come condivideremmo le critiche». I tifosi, intanto, sognano: «Non voglio spegnere l’entusiasmo, anzi dobbiamo cavalcarlo. Vedere i tifosi a Milano ci deve dare la forza per superare ogni ostacolo. Noi stiamo costruendo un qualcosa che sia stabile per il club, per De Laurentiis ma anche e soprattutto per i tifosi».