Napoli – “Brindiamo all’ergastolo”: le richieste della Procura sull’omicidio di Francesco Pio Maimone

Francesco Pio Maimone, giovane aspirante pizzaiolo, perse tragicamente la vita la notte del 20 marzo 2023, raggiunto da un proiettile al petto mentre si trovava con gli amici agli chalet di Mergellina. A distanza di mesi, la Procura ha chiesto l’ergastolo per Francesco Pio Valda, accusato dell’omicidio, in un caso che ha scosso profondamente l’opinione pubblica.

Nel corso della requisitoria, il pm Antonella Fratello ha tracciato un quadro inquietante dell’imputato, definendolo una “personalità allarmante” e sottolineando il ruolo dei social media nel contesto del delitto. Valda avrebbe pubblicato frasi come Brindiamo all’ergastolo e se va male, è esperienze, sfidando apertamente la giustizia e ostentando un atteggiamento di superiorità.

La lite che ha portato all’omicidio sarebbe scaturita per un motivo banale: una scarpa sporcata da un drink. Tuttavia, il contesto descritto dal magistrato è molto più ampio, evidenziando un clima di tensione tra gruppi camorristici, tra cui quello dei Valda e un clan del rione Traiano. Secondo il pm, tali “sfide” si estendevano anche ai social network, usati come strumento per esibire forza e alimentare un botta e risposta tra le famiglie coinvolte.

Le indagini hanno inoltre rivelato che Valda, nonostante fosse detenuto nel carcere di Terni, continuava a utilizzare TikTok per pubblicare video direttamente dalla cella, eludendo i controlli e dimostrando la sua influenza anche in regime di detenzione.

Oltre alla condanna al carcere a vita per Valda, la Procura ha richiesto pene severe per altri imputati legati alla vicenda: 8 anni per la sorella Giuseppina Valda e lo zio Giuseppe Perna, 6 anni per la nonna Giuseppina Niglio, 3 anni per Salvatore Mancini e 8 anni e 6 mesi per Pasquale Saiz e Alessandra Clemente, cugina di Valda.