Sono state annullate le misure cautelari per quattro figure di spicco del clan Casella-Minichini. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, Marcello De Chiara, ha accolto la richiesta di dichiarare inefficaci le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di Giuseppe Righetto, Luigi Aulisio, il figlio Nicola Aulisio e Domenico Gianniello.
La decisione del gip nasce da una revisione della posizione processuale degli imputati, riflettendo un approccio che si allinea a recenti orientamenti della magistratura in casi analoghi. La questione riveste un ruolo centrale nella gestione delle dinamiche giudiziarie legate al racket che colpisce le zone di Cercola e Ponticelli.
Il collegio difensivo ha presentato argomentazioni basate sulla cosiddetta “contestazione a catena”, dimostrando che gli elementi investigativi erano già nella disponibilità della procura al momento della prima maxi-ordinanza per associazione mafiosa. Quest’ultima, emessa il 19 novembre 2022, aveva colpito duramente il clan De Luca Bossa-Minichini-Casella. Tuttavia, due anni dopo, la Direzione Distrettuale Antimafia aveva richiesto e ottenuto un ulteriore provvedimento restrittivo.
Gli avvocati hanno inoltre evidenziato che i termini di custodia cautelare relativi al secondo provvedimento avrebbero dovuto essere retrodatati alla data della prima ordinanza. Il superamento del limite di dodici mesi previsto ha portato il giudice De Chiara a dichiarare l’inefficacia delle misure cautelari, eseguite solo pochi mesi fa.
Questa decisione rappresenta un passaggio cruciale nel panorama giudiziario partenopeo, delineando nuove implicazioni per il contrasto alle attività criminali e per il futuro delle indagini sui clan che operano nell’area metropolitana di Napoli.