Napoli – Francesco Pio Valda condannato a 15 anni di carcere per associazione mafiosa, già accusato dell’omicidio del giovane pizzaiolo Francesco Pio Maimone


Francesco Pio Valda, già accusato dell’omicidio del giovane pizzaiolo Francesco Pio Maimone, ha ricevuto una prima condanna a 15 anni e quattro mesi di carcere per associazione camorristica. Ritenuto uno dei principali esponenti del clan Valda, affiliato al gruppo criminale Aprea di Barra, Francesco Pio è stato riconosciuto come figura di spicco di un sodalizio criminale che includeva diversi membri della sua famiglia.

Tra i condannati figurano la nonna, Giuseppina Niglio, con una pena di nove anni, la sorella Giuseppina, condannata a nove anni e quattro mesi, e il fratello maggiore Luigi, che ha ricevuto una pena di 11 anni e quattro mesi. Luigi Valda, secondo le indagini, avrebbe condiviso con Francesco Pio il comando del gruppo, con il fratello più giovane che avrebbe assunto il ruolo di leader durante la detenzione di Luigi.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore antimafia Antonella Fratello, ha fatto emergere la rapida ascesa del clan Valda nell’ambito della criminalità organizzata. Nonostante la giovane età, Francesco Pio Valda, appena ventenne, era già considerato un capo, gestendo il clan insieme al fratello maggiore e alla nonna, che fungeva da tramite con l’esterno durante i periodi di detenzione.

Intercettazioni effettuate in carcere hanno rivelato che Francesco Pio comunicava regolarmente con i familiari utilizzando un cellulare detenuto illegalmente. Queste conversazioni dimostrano la capacità del clan di mantenere una struttura operativa anche dietro le sbarre, coordinando attività come estorsioni, acquisto di armi e rapporti con altri gruppi criminali.

Nonostante un periodo di affidamento presso una cooperativa sociale, Francesco Pio Valda continuava a comportarsi da leader criminale. Sempre armato, partecipava a raid intimidatori e agguati. La notte del 20 marzo 2023, sul lungomare di Mergellina, estrasse una pistola e sparò contro un gruppo di giovani del rione Traiano. I colpi uccisero Francesco Pio Maimone, un ragazzo innocente e completamente estraneo a logiche criminali.

L’omicidio suscitò grande indignazione e portò all’immediato fermo di Valda il giorno successivo. Nonostante il tentativo di una rete di fiancheggiatori di garantirgli l’impunità, le indagini rapide e precise portarono alla sua incriminazione.

Anche in carcere, Francesco Pio Valda continuava a impartire ordini grazie a un cellulare detenuto illegalmente, dimostrando la pervasività e l’organizzazione del gruppo criminale. La rete di fiancheggiatori, che in passato aveva protetto anche il fratello Luigi, è stata smantellata grazie al lavoro dell’Antimafia.

La sentenza per l’omicidio di Francesco Pio Maimone è attesa per fine mese.