Un’udienza di convalida del fermo ha portato alla decisione di trasferire in comunità il complice minorenne e di assegnare il carcere minorile al giovane di 18 anni coinvolto nella rapina con stupro di una coppia ad Afragola, avvenuta lo scorso gennaio. I due accusati si sono presentati davanti al giudice, dove, assistiti dai loro avvocati, hanno confermato le dichiarazioni fatte in precedenza agli inquirenti, ammettendo le proprie responsabilità.
Il caso risale alla notte del 4 gennaio, quando la coppia, mentre si trovava ad Afragola, è stata avvicinata da due giovani a bordo di uno scooter. Uno dei rapinatori ha minacciato il ragazzo con una pistola e, dopo avergli sottratto il telefonino e pochi soldi, lo ha costretto ad aprire il cofano dell’auto, alla ricerca di altri oggetti di valore. Successivamente, l’altro aggressore ha costretto la ragazza ad un rapporto orale, mentre l’altro complice rimaneva sullo scooter. I due, durante il reato, hanno anche offeso e deriso la vittima, per poi allontanarsi senza lasciare tracce.
Le indagini hanno avuto una svolta fondamentale grazie a una scheda SIM ritrovata nel telefonino rubato alla vittima. Gli investigatori, dopo aver analizzato i dati, sono riusciti a rintracciare un minorenne, il quale ha confessato di aver ricevuto il cellulare dai due rapinatori. Il giovane ha rivelato anche dettagli significativi riguardo lo scooter, che risultava essere stato rubato.
Con la conferma delle colpe da parte degli indagati, il giovane di 18 anni è stato trasferito in un Istituto Penale Minorile, mentre il minorenne è stato posto in una struttura protetta. La vicenda ha scosso la comunità locale, evidenziando la violenza e la brutalità del crimine, ma anche la capacità degli inquirenti di arrivare alla verità grazie alle indagini tecniche e alle dichiarazioni dei coinvolti.
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