Esplosione a Napoli, morto Giovanni Scala: “Un lavoratore, aveva famiglia. Non si può morire così”

Si chiamava Giovanni Scala la vittima della violenta esplosione avvenuta oggi pomeriggio, intorno alle 19:15, in via Peppino De Filippo, una traversa di via Foria, a pochi passi dall’Hotel Real Orto Botanico e dal noto ristorante di pesce ‘a Figlia d’o marenaro, rimasto danneggiato dallo scoppio ma del tutto estraneo ai fatti. L’uomo, 57 anni, è stato trovato privo di vita dai vigili del fuoco dopo oltre quattro ore di estenuanti ricerche sotto le macerie.

Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione sarebbe stata causata da una bombola del gas, presumibilmente all’interno di un deposito riconducibile al ristorante “Da Corrado”, situato accanto a ‘a Figlia d’o marenaro. La deflagrazione ha investito anche parte degli edifici circostanti, provocando quattro feriti, tra cui una donna residente al primo piano, ora ricoverata in gravi condizioni.

Sul posto sono immediatamente intervenute numerose squadre dei vigili del fuoco, la polizia di Stato, i carabinieri, la polizia municipale e anche un magistrato della Procura di Napoli, che ha aperto un’inchiesta sull’accaduto per chiarire le cause esatte dell’esplosione e accertare eventuali responsabilità.

Il ricordo del quartiere: “Un uomo buono, lavoratore instancabile”

La notizia della morte di Giovanni Scala ha profondamente scosso il quartiere. L’uomo, conosciuto e benvoluto da tutti, era un padre di famiglia e lavorava nella ristorazione, pare proprio nel locale coinvolto indirettamente nell’esplosione. A raccontarlo, visibilmente commossa, una residente di via Foria:“Eravamo a casa, ho sentito un boato. Si sono aperte le finestre. All’inizio non si capiva nulla, poi dalle voci abbiamo appreso che era esplosa una bombola. Giovanni era un nostro amico.

Ci dispiace tanto, era una bravissima persona e un gran lavoratore. Puliva le cozze, la sera andava al ristorante per preparare la zuppa di cozze. Lo avevo visto proprio oggi pomeriggio. Non stava bene, non voleva andare a lavorare. Ma era un lavoratore, è andato lo stesso. E purtroppo è andato incontro alla morte. Non si può morire così.”

Indagini in corso: al vaglio la sicurezza del locale

L’area è stata transennata e messa in sicurezza. Gli inquirenti stanno lavorando per comprendere l’origine precisa della fuga di gas e valutare eventuali irregolarità nella gestione delle bombole. Saranno acquisiti i filmati delle telecamere di sorveglianza e ascoltati i testimoni.

Nel frattempo, Napoli piange l’ennesima vittima sul lavoro, in un drammatico episodio che pone ancora una volta l’accento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e nelle attività commerciali.

La scimmietta afragola