Sedicenne morto in scooter: fermato il pirata, è un pregiudicato Fratello di un pentito di camorra. Rintracciato dai carabinieri

E’ il fratello di un pentito di camorra, già noto alle forze dell’ordine, il presunto pirata della strada che venerdì sera ha travolto a Mondragone (Caserta) il 16enne Luigi Petrella, che viaggiava solo a bordo di uno scooter, e che è morto al Pineta Grande Hospital di Castel Volturno per le gravi ferite riportate dopo essere finito, in seguito all’impatto con l’auto, contro un palo della luce. Si tratta del 54enne Pietro Cascarino, indagato in passato per diversi reati, anche per un incidente stradale (gli fu ritirata pure la patente), ritenuto vicino al clan La Torre di Mondragone e soprattutto fratello di un ex esponente del clan operante nel comune del litorale domizio, oggi collaboratore di giustizia, Giovanni Cascarino.

Il 54nne, dopo aver travolto il ragazzo in scooter, è fuggito con la sua auto, ma dopo poche ore è stato rintracciato dai carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone e fermato; pare che stesse per allontanarsi da Mondragone. Determinanti, per giungere alla identificazione di Cascarino, sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza visionate dagli investigatori dell’Arma e le testimonianze raccolte tra amici e persone presenti. I carabinieri hanno inoltre riscontrato come la vettura di Cascarino presentasse delle ammaccature compatibili con l’impatto con lo scooter Honda del 16enne. Cascarino viaggiava in auto con un altro uomo, che è stato denunciato.

Gli investigatori hanno dunque parzialmente ricostruito quanto accaduto nella tarda serata di venerdì in via Padule a Mondragone: lo scooter di Luigi Petrella è stato travolto dall’auto di Cascarino, che non si è fermato, lasciando il minore agonizzante sull’asfalto. Sono stati poi degli amici del giovane a soccorrerlo e a portarlo d’urgenza in ospedale, dove però non c’è stato nulla da fare. Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato di Alleanza Verdi – Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che dice “basta impunità”, e osserva che il “nuovo codice della strada non ha migliorato nulla”.

“Non ci può essere alcuna tolleranza – ha affermato – per i pirati della strada. È inaccettabile che ancora oggi si muoia a 16 anni per colpa di chi trasforma le strade in autodromi. Troppe volte questi soggetti, spesso pregiudicati, diventano persino ‘eroi’ sui social e vengono glorificati, mentre si moltiplicano i video di folli corse in auto e moto spacciati come esempi di mascolinità da seguire. Per questa cultura della velocità, che si diffonde in ambienti dove regna l’ignoranza e spesso la criminalità, non possono esserci attenuanti, bisogna intervenire con pene certe e severe per fermare la scia di sangue che continua a scorrere sulle nostre strade”. La scimmietta afragola