CNA Federmoda: salvaguardare filiera, Italia ha successo

Oceania Casoria

“Il messaggio che vogliamo mandare oggi è quello di salvaguardare la filiera, o meglio le filiere: quella del tessile e dell’abbigliamento, delle calzature e della pelletteria. Questo perché il Made in Italy gode di tanto successo nel mercato internazionale ed è in grado di competere; dietro a quelli che sono anche brand affermati, o comunque marchi presenti sul mercato finale, c’è infatti un tessuto diffuso sul territorio e nei distretti, fatto di tante piccole e medie imprese, all’interno delle quali ci sono le competenze per produrre e rinnovare il Made in Italy”. Così Antonio Franceschini, responsabile nazionale Cna Federmoda, intervistato a Roma in occasione dell’incontro dal titolo ‘Filiere e territori: il settore moda, patrimonio economico sociale e culturale del Paese’, organizzato dalla Cna. All’evento, che si è svolto presso il Precise House Mantegna, ha partecipato anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Parlando dei giovani, in particolare, c’è ancora la volontà da parte loro di lavorare in questo settore? Vogliono ancora fare i sarti? “C’è la voglia da parte di tanti giovani di mettersi in proprio e di trovare il modo di realizzare la propria creatività- ha risposto Franceschini- anche all’interno di Federmoda assistiamo ad una crescita di piccole realtà, sartoriali e artigianali, che nascono proprio dai giovani appena usciti dalle scuole o dal nostro concorso nazionale ‘Professione Moda Giovani Stilisti’, con lo spirito di interpretare anche in maniera attuale e moderna la sartoria italiana”.