ARTICOLO DI AMALIA ANGELINO
Sapeva che il figlio era armato e, nonostante questo, ha bloccato il fidanzato della figlia durante una violenta lite familiare. È su questo presupposto che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Federica De Bellis, ha condannato a 10 anni e 6 mesi di reclusione il 51enne Gianluca Muro, ritenuto colpevole di concorso anomalo nell’omicidio di Antonio Artiano, detto Anthony. I fatti risalgono al 10 novembre 2022, quando, nel rione Traiano di Napoli, un incontro organizzato per chiarire i presunti comportamenti violenti di Anthony nei confronti della figlia di Muro è degenerato in una rissa. Durante il confronto, Anthony aveva già esploso alcuni colpi di pistola in aria con una calibro 7,65. In quel momento, Gianluca Muro lo teneva fermo, teoricamente per impedire il peggio.
Tuttavia, secondo la ricostruzione della Procura – condivisa dal giudice – Muro avrebbe dovuto prevedere che, con l’aumento della tensione e dopo che suo figlio era stato colpito con uno schiaffo, quest’ultimo avrebbe potuto reagire con violenza. Cosa che è effettivamente accaduta: Pasquale Muro, figlio di Gianluca, ha sparato un colpo con una pistola calibro 6,35, colpendo Anthony alla testa.
Il giovane morirà sei giorni dopo, il 16 novembre 2022, per la gravità delle ferite riportate.
Pasquale Muro è già stato condannato, sempre con rito abbreviato, a 16 anni di reclusione. Per Gianluca, i pubblici ministeri Maurizio De Marco e Valentina Rametta avevano chiesto 12 anni. La condanna definitiva, emessa lo scorso luglio, è stata leggermente più bassa.
All’incontro tra le famiglie erano presenti diversi testimoni, ma le loro versioni sono state giudicate contraddittorie e non credibili dagli investigatori.
Il giudice ha inoltre riconosciuto una provvisionale di 240mila euro alla famiglia della vittima.











