I funerali di James Senese, morto nell’ospedale Cardarelli di Napoli, si terranno domani giovedì 30 ottobre alle ore 12:00 nella parrocchia Santa Maria dell’Arco in Piazza Madonna dell’Arco  a Miano, nel quartiere della periferia cittadina dove l’artista ha vissuto tutta la vita.
La Direzione strategica del Cardarelli di Napoli e tutto lo staff medico dell’ospedale esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di James Senese, ricoverato da tempo presso nel reparto di Rianimazione dell’ospedale. “È una grave perdita per tutta la comunità, desidero far giungere alla famiglia la vicinanza dell’ospedale in questo momento di grande dolore e fragilità”, ha dichiarato il direttore generale Antonio d’Amore.
L’artista era giunto al Cardarelli lo scorso 24 settembre al Pronto soccorso in seguito ad una crisi respiratoria per poi essere trasferito al reparto di Rianimazione. “Nonostante il quadro clinico estremamente complesso e le condizioni di salute precarie, i medici  hanno fatto di tutto per erogare le migliori cure per gestire sia l’infezione polmonare che le altre patologie di cui era affetto. Dopo 35 giorni di degenza, purtroppo, hanno potuto soltanto constatarne il decesso, avvenuto nelle prime ore del mattino di oggi  a seguito di arresto cardiaco”, informa l’ospedale.
Con lui se ne va una delle voci più profonde e autentiche della musica napoletana. Il suo suono di sax, riconoscibile fin dalle prime note, era diventato il simbolo di un modo unico di raccontare la città: viscerale, contraddittorio, dolente e pieno di vita.

Figlio di un soldato afroamericano e di una madre napoletana, Gaetano “James” Senese era cresciuto nei quartieri popolari, trasformando le difficoltà in arte. «La mia musica nasce dalla rabbia e dall’amore», diceva spesso. Una frase che sintetizza perfettamente il suo percorso umano e artistico.

Negli anni Settanta fondò i Napoli Centrale, gruppo che rivoluzionò il panorama musicale italiano fondendo jazz, funk e sonorità popolari napoletane. Con i testi in dialetto e la potenza del suo sax, Senese seppe dare voce alle tensioni sociali del Sud, alla dignità del lavoro e alla fierezza della sua gente.

ames Senese è stato un artista straordinario, un figlio della Napoli vera, passionale e intrisa di contaminazioni. È stato un onore averlo protagonista di molte nostre iniziative tra cui il Capodanno. Il suo sax risuonerà per sempre, nel nome di Pino Daniele», ha scritto su X il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. 

Sui social, in un coro unanime e commosso, amici, colleghi, artisti e semplici cittadini ricordano James Senese, “Mister Sax”, l’uomo che con il suo suono ha raccontato la città come pochi altri. Enzo Avitabile, che gli è stato accanto quasi ogni giorno nell’ultimo mese di ricovero, ha detto con voce rotta: «Sono distrutto. James era il nostro fratello maggiore, il nostro punto di riferimento… James era James». Gli fanno eco Tony Esposito e Tullio De Piscopo, legati a lui da un’amicizia e da una storia musicale che ha attraversato decenni: «Non ci crediamo ancora. Nella nostra percezione James c’è sempre stato, James era eterno… e invece ora Pino lo avrà accolto, e già staranno pensando a cosa suonare insieme».

Anche Enzo Gragnaniello, commosso, lo ricorda con parole intrise di verità:
«Uno squarcio nell’anima, nella carne. Napoli con James perde una parte di sé, un vero monumento, un uomo libero… come la sua musica». Attorno a questo dolore collettivo si stringono in tanti: Lino Vairetti, Tony Cercola, Roberto Giangrande, Gigi De Rienzo, Rosario Jermano. Tutti eroi di una generazione irripetibile, quella che ha forgiato il Napule’s Power. Tutti figli di James.