Sospensioni e licenziamenti all’ASL di Napoli

Nei giorni scorsi si è concluso il procedimento disciplinare a carico dei dipendenti dell’ASL Napoli 1 Centro coinvolti e condannati nell’ambito dell’indagine nota alle cronache come “I furbetti del cartellino”. Le sanzioni disciplinari comminate nei giorni scorsi riguardano i 33 dipendenti condannati, per i quali sono state definite sospensioni senza diritto alla retribuzione. I 49 assolti sono invece in corso ulteriori approfondimenti per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità sotto il profilo disciplinare ovvero per iniziative funzionali a conseguire il danno non patrimoniale.

Nel complesso, le sospensioni – che avranno decorrenza dal 01 aprile 2023- ammontano ad un totale di 101 mesi, di cui 71 per il personale allo stato ancora in servizio. Due dipendenti sono invece stat9 licenziati: 1 O.S.S. che risulta in quiescenza e 1 infermiere che risulta già licenziato per altro procedimento disciplinare relativo al noto procedimento penale “stipendi gonfiati” (rif. 2022).

Le parole del direttore generale, Ciro Verdoliva

“Si definisce finalmente un capitolo molto doloroso della storia di questa azienda un capitolo che ha macchiato per lungo tempo l’immagine di tutti. Anche di quella parte di dipendenti, che sono la grande maggioranza, che dedica alla ASL Napoli 1 Centro la propria vita con professionalità e abnegazione. È proprio a questi dipendenti che abbiamo voluto dare un messaggio forte e rispettoso dei loro sani comportamenti sanzionando in modo deciso, invece, chi ha commesso quei crimini”. Il I grado del processo penale si era concluso con 49 assoluzioni e 33 condanne, nato dall’indagine che negli anni a cavallo tra il 2014 e il 2015 vide coinvolti 82 dipendenti del presidio ospedaliero Santa Maria di Loreto. Appena ricevuta notifica dell’Ordinanza di misure cautelari (nel 2017), la direzione generale dell’ASL Napoli 1 Centro aveva provveduto ad attivare i relativi procedimenti disciplinari.

In attesa della conclusione del procedimento penale, le misure erano poi state sospese. In seguito, il procedimento disciplinare è ripartito a gennaio 2023 e concluso con la comunicazione delle sanzioni trasmesse questa mattina ai diretti interessati. Delle 20 sanzioni comminate ai dipendenti attualmente in servizio 18 sono state definite con “accettazione della sanzione”. L’azienda dopo aver denunciato alle autorità competenti le condotte criminose di cui si è detto ha già reintegrato il danno all’erario provocato dai dipendenti infedeli, provvedendo al recupero del danno patrimoniale subito e, allo stato, sono in corso le iniziative funzionali a conseguire il danno non patrimoniale consistente nel pregiudizio all’immagine e dei danni reputazionale subiti nell’ambito del sistema sanitario nazionale.