Casoria. Parco Commerciale I Pini è sciopero: domani incrociano le braccia oltre 150 tra dipendenti e gestori dei negozi

Oggi pomeriggio tavolo istituzionale con gli attori del centro convocato dal commissario prefettizio di Casoria. Il centro è parte attiva del tessuto sociale dell’area a nord di Napoli, i dipendenti temono un’altra cattedrale nel deserto come l’Euromercato di Casoria o la Masseria di Cardito

pini 2di Massimo Caponetto – Il Parco Commerciale I Pini di Casoria è fallito, la notizia è nota ormai da tempo e in questa fase è un curatore fallimentare che sta gestendo il centro che rimane aperto. Domani i 60 dipendenti del supermercato Crai, insieme ai 90 colleghi dei 30 negozi del parco, incroceranno le braccia in segno di protesta davanti al municipio di Casoria anche per sollecitare le istituzioni a trovare la migliore soluzione affinchè venga salvaguardato sia il centro che i posti di lavoro. Negli ultimi tempi la nuova gestione del supermercato, al centro della piazzetta commerciale, ha riportato clienti e corretta organizzazione al Parco Commerciale I Pini, punto di riferimento e cuore pulsante di tutta l’area a nord di Napoli. Mancano poche settimane alle decisioni del curatore fallimentare e il commissario prefettizio del Comune di Casoria, Silvana Riccio, solleciatata da più parti, ha pini 1convocato per il pomeriggio un tavolo per affrontare la problematica che inevitabilmente avrebbe ripercussioni pesantissime sia sul piano occupazionale che sul tessuto sociale del territorio. C’è da dire che mai in questi anni si è visto un rapporto cosi forte tra gestione del supermercato, dipendenti e gestori dei negozi per riportare agli antichi splendori il centro, addirittura si parla della creazione di una “pubblic company” tra gestione supermercato, dipendenti e negozianti. L’area in questi mesi è ritornato a vivere e sono ritornate le file alle casse del supermercato. Lo sciopero di domani, davanti al municipio, ma soprattutto l’incontro di oggi al Comune di Casoria deve dare speranze e certezze affinchè Il Parco Commerciale I Pini non diventi un’altra cattedrale nel deserto come l’Euromercato di Casoria o come la stessa Masseria di Cardito.