Rogo Caivano

Rogo di Caivano: tra gli indagati il proprietario del sito di stoccaggio

Caivano. Molti ricorderanno la nube nera sprigionata dal rogo scoppiato lo scorso 25 luglio nella zona industriale di Pascarola, nel comune tra Napoli e Caserta.

Visibile per giorni e a distanza di km, quella nube era il risultato di un incendio che aveva bruciato tonnellate di plastica e legno stoccate nella fabbrica del gruppo « Di Gennaro Spa», la piattaforma per il recupero del multi materiale da riciclare più grande del meridione.

Ieri, i Carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal capitano Francesco Filippo, che ha coordinato i militari della forestale e i carabinieri della tenenza di Caivano, hanno notificato proprio a Giuseppe Di Gennaro, presidente della società, un avviso di garanzia per incendio colposo.

Già pochi giorni dopo il rogo, dalle analisi dei filmati del sistema di video sorveglianza dell’azienda sequestrati dai carabinieri, era trapelato che non si trattava di un incidente. I filmati – un materiale preziosissimo per gli inquirenti– avevano mostrato il movimento di alcune persone tra le balle stoccate nel piazzale interno dell’azienda qualche minuto prima che si sviluppassero le fiamme.

Sulla tesi della natura dolosa dell’incendio avrebbe, poi, giocato un ruolo importante la sua incredibile rapidità di propagazione in un’area piuttosto ampia (circa diecimila metri quadrati).

Nelle indagini, oltre al proprietario della fabbrica, rientrano  altre persone il cui numero è attualmente coperto dal riserbo degli inquirenti. Anche a loro è stato notificato un avviso di garanzia in quanto  –  a vario titolo e con specifiche responsabilità – direttamente coinvolte nella catena di comando per la gestione della piattaforma.