La pazza gioia, l’ultimo film di Virzì finalmente nelle sale

Raggiunge le sale cinematografiche della Città metropolitana di Napoli “La pazza gioia”, ultima pellicola di Paolo Virzì, intensa storia di una grande amicizia al femminile che, dietro vicende drammatiche e disturbi mentali, ci parla anche del mal di vivere di ogni persona e del valore dei rapporti umani nell’affrontarlo.

di Rosa D’Errico – Due donne, una grande amicizia e sullo sfondo tanti problemi psichici. Protagoniste del film sono Beatrice e Donatella, così diverse tra loro eppure così simili per fragilità e sensibilità.
Beatrice, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, è quella più adulta, snob ed elegante, sofisticata ed aristocratica, amante della bella vita e del lusso, affetta da disturbo bipolare. Donatella (Micaela Ramazzotti), è la più giovane, indifferente a tutto, che subisce i colpi della vita, che tenta di nascondere la sua femminilità a tutti i costi; soffre di una grave depressione e, come si scoprirà, ha pagato con quanto aveva di più importante.
Si conoscono in una comunità in Toscana che accoglie donne con disturbi psichici, quando Donatella, dimessa da un OPG, vi fa il suo ingresso: Beatrice sente subito la voglia di conoscerla ed accudirla.
Un pomeriggio in cui gli operatori della comunità tardano nel riportarle nella struttura, dopo qualche ora fuori, le due protagoniste si allontanano e si ritrovano a vivere una straordinaria avventura. Durante i pochi giorni in cui si danno alla “pazza gioia”, ognuna affronta il proprio tragico e sfortunato passato, con tutte le persone che ne hanno fatto parte. Imparano a conoscersi in profondità, si prendono cura l’una dell’altra, in un modo così familiare che forse è proprio solo di chi il calore di una famiglia non l’ha mai ricevuto.
Portare sullo schermo una storia d’amore è forse oggi semplice e scontato; più difficile invece mettere al centro della scena una forte amicizia, per di più tra due donne. E Virzì c’è riuscito da maestro, rappresentando un’amicizia che sboccia immediatamente, come solo un grande amore sa fare, ma rivelandosi, di qualunque amore, più durevole e leale.
Belle e tenaci, forti e delicate, fragili e combattive, romantiche e concrete: due anime che insieme trovano una cura a quel mal di vivere che – al di là dei disturbi mentali – attanaglia ogni essere umano e che forse si può placare solo con qualcuno che ci prenda per mano. Come fanno Beatrice e Donatella, quando salgono sull’autobus della vita.