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Il Sindaco di Casandrino sul dissesto finanziario del comune

Il comunicato del Sindaco di Casandrino sul dissesto finanziario del Comune.

Cari concittadini ci corre l’obbligo di informarvi, cosa che abbiamo sempre fatto, che nel Consiglio Comunale di mercoledì scorso abbiamo approvato, con voto unanime dei consiglieri di maggioranza, il dissesto finanziario del nostro Ente.
Al fine di chiarire a voi tutti come si sia arrivati a tale decisione e cosa essa comporterà, vi preghiamo di leggere attentamente quanto segue e di divulgarlo.
È stata una decisione sofferta, credeteci, ma presa con grande senso di responsabilità e coerenza.

RESPONSABILITÀ

Dalle relazioni della responsabile finanziaria dell’Ente e del Revisore dei Conti si evince che le premesse per arrivare al dissesto finanziario iniziano già nel 2015-2016 periodo in cui le somme realmente incassate per le infrazioni al codice della strada (autovelox) si riducono drasticamente rispetto al preventivato.

Nel 2017, poi, non c’erano assolutamente le condizioni per approvare il bilancio, bisognava già dichiarare il dissesto. Ma l’amministrazione dell’epoca, pur di raggiungere il pareggio di bilancio, inserisce nelle entrate oltre 7.000.000 € (sette milioni) di proventi da infrazioni (multe) di cui ben 6.500.000 € (sei milioni e mezzo) solo da infrazioni del codice della strada (autovelox).
In realtà nel 2017 verranno incassate realmente poco più di 650.000 € (uno sbaglio di appena uno zero, poca cosa).
Ovviamente, il revisore dei conti dell’epoca esprime parere sfavorevole con una relazione da far rabbrividire.
Ma cosa veramente singolare (fuori da ogni logica) l’amministrazione dell’epoca contestualmente all’approvazione del bilancio protocolla un documento dove si ammette che il bilancio appena approvato lascia qualche perplessità.
In pratica l’assessore alle finanze dell’epoca, da una parte propone all’approvazione del Consiglio il bilancio da votare e dall’altra dice in sostanza che si nutrono perplessità sulla veridicità del bilancio stesso.
DA NON CREDERCI!
Quando ed in quale consiglio comunale nel mondo si è mai verificata una cosa del genere?
ALLUCINANTE!
E si permette anche di criticare la nostra amministrazione? Ma mi faccia il piacere direbbe il compianto Antonio De Curtis in arte Totò.

Fortunatamente, quell’amministrazione viene poi sfiduciata e subentra il commissario prefettizio che, prendendo visione della situazione finanziaria dell’Ente, si vede costretto ad aumentare la Tari del 35% (ve lo ricordate?), a dichiarare il predissesto e, cosa alquanto singolare, approva un bilancio azzerando i capitoli di spesa più importanti. Capitoli di spesa contrattualizzati che ricadranno, poi, sulle nostre spalle come debiti fuori bilancio.
Tra i quali:
– debito fuori bilancio per il canile,
– debito fuori bilancio per la manutenzione dell’illuminazione pubblica,
– debito fuori bilancio per la Geset,
– debito fuori bilancio per i minori,
– debito fuori bilancio per la Vodafone (con relativa sospensione del servizio telefonico) ecc.
Mancava solo azzerare il capitolo per il pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali e Casandrino sarebbe stato il primo paese al mondo senza spese.
UNA FAVOLA!

Vi renderete conto, a questo punto, quale sia stata, al momento del nostro insediamento a giugno 2018, la situazione che abbiamo trovato.
Abbiamo sperato ed auspicato (oltretutto era già stato dato incarico per la stesura del piano di riequilibrio) che con tanti sacrifici da parte di tutti e con una gestione estremamente parsimoniosa delle spese si potesse riuscire a superare il momento critico.
L’introduzione del passo carraio e l’aumento delle aliquote Irpef erano atti assolutamente dovuti da inserire nel piano di riequilibrio.

Vorrei ricordare a qualcuno che è abituato a manipolare la verità a suo uso e consumo, che la mensa scolastica è stata finanziata con le indennità del sindaco, così come tante altre iniziative.
Di pari passo, gli assessori hanno finanziato con le proprie indennità tante iniziative per mantenere vivo il paese anche in una situazione economicamente difficile.
Allo stesso modo, tante spese sono state evitate con la disponibilità data da un encomiabile gruppo di volontari.

Ovviamente l’opposizione si guarda bene dal dirlo, a loro preme dire solo le mezze verità, ma se avessimo valutato, senza il peso dei debiti del passato, solo la conduzione finanziaria dell’attuale amministrazione in questi dieci mesi, il bilancio tra entrate ed uscite sarebbe in perfetta parità, nonostante le centinaia di migliaia di euro di debiti precedenti al nostro insediamento che abbiamo dovuto liquidare.
Non sono chiacchiere, sono dati che chiunque può andare a controllare.

Vi chiederete, perché nonostante tutto si è arrivati al dissesto?

Perché si sono verificati due eventi imprevisti ed imprevedibili che hanno fatto saltare definitivamente il piano di riequilibrio già tirato all’osso.

– La Città Metropolitana, con la chiusura della piazzola di sosta sull’asse mediano, ha di fatto eliminato la possibilità di continuare ad utilizzare l’autovelox (era l’unico posto utilizzabile nel tratto di competenza del nostro comune) riducendo il prevedibile gettito di entrate, per altro già calcolato in misura molto contenuta rispetto alle cifre iperboliche del passato, a cifre irrisorie.

– La notifica di due ingiunzioni, la prima di 750.000 € (settecentocinquantamila) e la seconda di 2.300.000 € (due milioni e trecentomila) per un totale di oltre 3 milioni, inerenti ad un contenzioso per mancato pagamento di presunti aggi da versare alla società che gestiva l’autovelox.

Dicevo presunti perché, a quanto sembra, l’Ente dovrebbe pagare questi aggi su somme mai incassate.
Ovviamente ci siamo opposti legalmente e speriamo in un esito positivo ma, intanto, non potendo prevedere gli esiti di tali controversie legali, avremmo dovuto comunque inserire l’intera somma nel piano di riequilibrio come possibile debito.
Insomma, questo autovelox per alcune amministrazioni è stato una manna dal cielo, dando la possibilità di spendere e spandere, a noi ha procurato solo guai.

Alla luce di tutto questo, è saltato definitivamente il piano di riequilibrio e consequenzialmente non c’era alternativa alla dichiarazione di dissesto
Ma ci preme chiarire che NON CI SARANNO ULTERIORI AUMENTI DI TASSE, come qualcuno vuole far credere.

COERENZA

La possibilità di escogitare misure per evitare il dissesto e tirare avanti, come qualcuno auspicava, non l’abbiamo presa proprio in considerazione per due motivi:

– Non rientra nel nostro spirito di legalità e serietà amministrativa che ci contraddistingue,
– Non avrebbe fatto altro che rimandare il problema di qualche mese arrecando ulteriore danno economico all’Ente ed ai cittadini.

Nella seconda parte, che vi proporremo nei prossimi giorni, affronteremo cosa comporterà il dissesto e vi daremo altre considerazioni su cui riflettere.

Intanto, vi lasciamo con una citazione dal Vangelo secondo Luca
“A chi ti percuote sulla guancia porgi anche l’altra”.

Noi finora l’abbiamo fatto, ma ora non abbiamo più guance da far percuotere!