di Brunella Caponetto – A dispetto della Francia o del Regno Unito, gli studenti italiani non hanno ancora certezze sull’esame di maturità , obbligatorio e costituzionale. In questi giorni si è aperto uno spiraglio grazie alle parole dell’Azzolina, dove dichiarava di conoscere “la condizione di stress degli studenti in DaD” . Ed è proprio per questa ragione che sembra essersi quasi confermata l’ipotesi più probabile : il “Maxi-orale”, che dovrebbe tenersi a partire dalla seconda metà di giugno.

Già attuato l’anno scorso, la prova dovrebbe svolgersi in presenza con delle leggere variazioni: una commissione interna con Presidente di commissione esterno; sarà possibile “non ammettere” gli studenti all’esame ( data la sistematicità della DaD); la valutazione del curriculum e della famosa “alternanza scuola lavoro” (messa in atto dalla Buona Scuola di Renzi).

Un’ulteriore novità potrebbe essere un “testo concordato” con il coordinatore di classe, che riguarderà tutte le materie, specialmente le principali a seconda dell’indirizzo, e il 60% del voto dipenderà dall’andamento triennale mentre il 40% dall’ultima valutazione orale. Sembra che le richieste degli alunni si stiano per esaudire, dove il Ministero ha capito che bisogna tenere conto del 2020 scolastico.