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Afragola: Il film si ripete, il consigliere De Stefano pronto a staccare la spina all’amministrazione Grillo

Un film già visto quello che si sta consumando all’interno del Municipio di Afragola, il consigliere di maggioranza, Vincenzo De Stefano, minaccia per l’ennesima volta di “staccare la spina” all’amministrazione del Sindaco, Claudio Grillo.

Nelle scorse settimane la Lega stava raccogliendo le firme dei consigliere per notificare la sfiducia al Sindaco tramite atto notarile. Adesso con le firme eventuali dei consiglieri di “Scelta Democratica, Lanzano e De Stefano si raggiungerebbe il numero sufficiente per sfiduciare il primo cittadino. Un film già visto appunto, andato in onda poco più di un mese e mezzo fa in un’assise di fuoco, dove i due consiglieri eletti nella maggioranza sembravano sul punto di passare in opposizione ma tornarono sui loro passi perché il Sindaco aveva, a loro dire, aperto al dialogo.

Nei fatti si tratta di una questione di poltrone non date al due di “Scelta Democratica” anche in questo rimpasto di giunta. Secondo le voci che si susseguono tra i corridoi del municipio, il duo Lanzano – De Stefano, puntava non solo alla poltrona di vice sindaco, ma anche ad un assessorato. Ma neanche questa volta il loro obiettivo si è concretizzato ed ora la minaccia della sfiducia al Sindaco è diventata nuovamente concreta.

Ecco il post pubblicato domenica pomeriggio dal consigliere De Stefano: Chiedo scusa alla città. Non è mai facile staccare la spina ad una Amnistrazione, nemmeno se è la peggiore del mondo e soprattutto se hai creduto in quel progetto sin dal primo giorno. Ed è per questo che mi ero preso la responsabilità sulle spalle di dare ancora una speranza a questo Sindaco e la sua maggioranza. Promesse, tante promesse. Nulla di quello che speravamo è stato fatto.nulla di quello che ci siamo detti in quel giorno della “sfiducia” è stato mai immaginato. Per questo, insieme al mio gruppo, nelle prossime scelte ci comporteremo di conseguenza, sempre e solo nel bene dei miei cittadini che non meritano una città senza speranze.