Treviso: 19enne senza patente ruba 3 veicoli e uccide un ciclista

Tre rapine, un incidente mortale e auto danneggiate in 4 paesi

Sono stati due carabinieri feriti a mettere fine alla scia di follia e morte che il 19enne ha seminato, ieri mattina, in provincia di Treviso. Dopo essere stati speronati, dopo che la loro gazzella si è capovolta, sono riusciti a uscire e, finalmente, a immobilizzare il giovane assassino. “Era rientrato a casa dopo il turno di lavoro ma era fuori di sé. E io adesso sono morta dentro”, si dispera la madre del diciannovenne. Tre rapine, un incidente mortale, auto danneggiate in quattro paesi.

Alla guida senza patente

Il 19enne non aveva la patente, non sapeva guidare. E così la gente inizia a segnalare al 112 una Honda Civic bianca fuori controllo, che procede a zig-zag, che travolge cartelli stradali e sale sulle aiuole spartitraffico. Di lì a poco il diciannovenne finisce fuori strada, esce dall’abitacolo e compie la seconda rapina. Aggredisce una donna di 47 anni, la costringe a consegnargli le chiavi e, stavolta, sale su un’Audi A4 station wagon. Percorre circa 8 chilometri, fino a che il suo destino non incrocia quello di Mario Piva, 67 anni e della moglie, entrambi in bici, uno accanto all’altra. Travolge e uccide sul colpo lui, sfiora lei, prova a investire una terza persona che gli faceva segno di fermarsi. Niente. Riesce ancora a tamponare un tir e poi tre vetture ferme davanti a un semaforo.

La terza rapina

Inarrestabile, rapina una terza vettura, una Ford Ka. “Mi ha fatto il segno di avere una pistola e mi ha buttato fuori dall’auto”, racconterà poi la sessantaduenne derubata. Una pattuglia dei carabinieri lo intercetta a Onè di Fonte. I militari mettono di traverso la gazzella per bloccare la sua corsa e lui, invece di frenare, li travolge in pieno. L’auto di servizio compie tre giri prima di fermarsi. L’appuntato e il suo collega escono malconci ma con un colpo di reni finalmente lo placcano.

Dalla sedazione al carcere

Il giovane viene sedato e trasferito all’ospedale di Castelfranco, sarà dimesso con una prognosi di dieci giorni e successivamente condotto in carcere a Treviso. Il padre disgustato ha commentato: “Spero gli diano l’ergastolo”.