Anno nero per i paperoni hi-tech

L’ondata di perdite travolge infatti tutti i maggiori paperoni tech della Silicon Valley che, cumulativamente, hanno visto andare in fumo 433 miliardi di dollari, più del doppio del pil della Grecia (214,87 miliardi nel 2021 secondo i dati della Banca Mondiale) o più di sei volte quello della Croazia (68,96 miliardi) che si appresta a entrare nell’euro.

Dopo il boom della pandemia che ha messo le ali alle loro società a Wall Street, per i miliardari tecnologici l’anno che sta per chiudersi si rivela da dimenticare. Le valutazioni in borsa sono crollate e di conseguenza anche la loro ricchezza. A pagare il prezzo più salato per il 2022, anno che lo ha visto protagonista sotto molti punti di vista e in primis con l’acquisizione di Twitter, è Musk. Il patron di Tesla ha visto andare in fumo 132 miliardi ma ne vale ancora 139. Su Musk pesa il crollo del colosso delle auto elettriche, che ha bruciato in borsa oltre il 70%.

Tesla ha risentito della ‘distrazione’ di Musk, concentrato su Twitter, ma anche della crescente concorrenza e della Cina alle prese con il Covid. Perdite pesanti anche per Jeff Bezos: il fondatore di Amazon brucia 84,1 miliardi con il calo di quasi il 50% dei titoli del colosso delle vendite al dettaglio. Non va meglio, riporta il Washington Post, a Mark Zuckerberg. Il patron di Meta, criticato da più parti per le sue scommesse sul metaverso, realizza 80,7 miliardi di perdite anche se, con una fortuna di 44,8 miliardi, vale più del pil dell’Islanda.

Più poveri anche i due fondatori di Google: Larry Page e Sergey Brin hanno perso in tutto quasi 88 miliardi (44,8 miliardi Page e 43,4 miliardi Brin) e valgono ora poco più di 80 miliardi ciascuno. Bill Gates invece si è impoverito di 28,7 miliardi e la sua fortuna è pari ora a 109 miliardi. Risente del calo di Microsoft a Wall Street anche Steve Ballmer, l’ex amministratore delegato di Redmond e proprietario dei Los Angeles Clippers. Ballmer ha infatti bruciato 20 miliardi di ricchezza. Contengono le perdite Larry Ellison, il co-fondatore di Oracle, e Michael Dell di Dell Technologies, che hanno perso rispettivamente 16 e sette miliardi.