Acerra, Afragola, Casalnuovo, Caivano disastro Cinquevie: ancora un enorme rogo tossico

L’incendio è stato spento dopo quattro ore. Critiche a Cafagna.

Ieri sera il popolo del web ha tuonato all’indirizzo di Donato Cafagna, il vice prefetto posto qualche tempo fa dal governo a capo del commissariato per l’emergenza roghi. Motivo delle invettive: un altro, enorme, incendio di rifiuti scaricati in modo criminale nella zona delle Cinquevie, terreni attraversati da lunghe strade che si incrociano al confine tra gli abitati di Acerra, Afragola e Casalnuovo: quasi duecentomila abitanti complessivamente stipati in questo triangolo mortale per le condizioni in cui versano aria, acqua e terra. Il fumo sprigionato dal rogo tossico ha invaso nel tardo pomeriggio, dopo le 18, la città di Acerra a causa del gioco dei venti. Sul posto sono giunte quattro squadre di vigili del fuoco e alcuni tecnici dell’Arpac, pompieri che erano stati allertati dagli ambientalisti Alessandro Cannavacciuolo e Vincenzo Petrella, quest’ultimo esponente dell’associazione Volontari Antiroghi Acerra. “L’area interessata dall’incendio – spiegano i due ecologisti – era a poca distanza dall’Ipercoop: si tratta di una discarica abusiva di rifiuti di ogni genere, anche pericolosi, uno sversatoio molto vasto, di migliaia di metri quadrati e tonnellate di scarti. E’ un sito inquinato che abbiamo segnalato più volte alle autorità competenti”. Ma le schifezze sono rimaste lì, in una zona che da sempre è terra di nessuno. Per spegnere le fiamme i vigili del fuoco hanno impiegato quattro ore. L’incendio è terminato alle 22. Il 18 luglio scorso un incendio di portata addirittura molto superiore a quello di ieri aveva appestato l’aria di mezza provincia partendo dal campo rom ubicato tra Afragola e Casaluovo, a quattro chilometri di distanza dalle Cinquevie. Intanto proprio ieri, poco prima che fosse innescato l’ultimo incendio, un altro rogo, di dimensioni più contenute, è stato appiccato lungo il tratto dell’asse mediano che collega uno svincolo di Acerra alla vicina Nola. L’ecatombe dei roghi sembra inarrestabile. A ogni modo qualche controllo ogni tanto funziona. A Casandrino infatti i poliziotti municipali hanno arrestato un pachistano che aveva appiccato un incendio su un cumulo di rifiuti. La sensazione è che delinquenti locali senza scrupoli diano una manciata di spiccioli agli immigrati extracomunitari per disfarsi dei rifiuti facendoli incendiare nei terreni.

(di Pino Neri)

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