Il ritorno di Cavani tra indiscrezioni, voci e bugie, ma i tifosi non sognano più

In questi giorni anche la nostra redazione è venuta in possesso di alcune indiscrezioni riguardati il ritorno di Edinson Cavani al Napoli. Tra speranza e perplessità, abbiamo verificato le fonti e per quanto le indiscrezioni fossero veritiere e dettagliate, abbiamo deciso di tenercele per noi.

Anche perché il tam tam sui social è uno tsunami micidiale e quello che sapevano lo abbiamo letto poi su tanti altri portali dedicati alle vicende del calcio Napoli.

Però vorremmo soffermare la vostra attenzione su un altro aspetto di questa vicenda. Il tifoso del Napoli oramai è disincantato, non sogna più. La colonna sonora della scorsa stagione “abbiamo un sogno nel cuore” sembra lontano anni luce dallo stato d’animo attuale del tifoso. Sicuramente il finale della scorsa stagione ha lasciato tantissimo amaro in bocca. Errori arbitrali, investimenti mancati nel mercato invernale, una vittoria a Torino risultata alla fine dei conti inutile, il clamoroso acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juve. Insomma non mancano elementi per essere giù di morale.

Però è preoccupante che un popolo come quello napoletano abbia smesso di sognare. Il ritorno di Edinson Cavani sarebbe un qualcosa di eccezionale per la piazza partenopea, ma i tifosi non ci credono più. Hanno finito d’immaginare i grandi campioni con la maglia azzurra. Così il calcio muore, la passione si spegne e i bilanci in attivo, le plusvalenze e i tetti d’ingaggio diventano solo belle parole che arricchiscono solo chi gestisce questo business. 

Concludendo, si può anche fare una disamina tecnica. Carlo Ancelotti non si discute e sabbiamo bene che non è un tipo che si accontenta di partecipare. Attualmente il Napoli non è competitivo, occorre un terzino ambidestro e soprattutto una punta centrale. La storia di Milik la conosciamo bene ed è stancante riproporla. Roberto Inglese è sicuramente un buon attaccante ma non è un bomber di razza. Mertens non è considerato un centravanti da Ancelotti e arriva da due stagioni dov’è stato letteralmente strizzato da Maurizio Sarri. Insomma, lo sanno De Laurentiis e Ancelotti, per essere competitivi occorre un centravanti, sul nome massima libertà, ma è necessario.