Una Champions che lega il Napoli alle coincidenze del presente e del passato

Si riparte da questa immagine, da Rotterdam e dai crocevia di Champions che hanno sempre recato gioie e dolori al Napoli. Dalla notte di Londra fino alla suggestiva Madrid, passando da Vila-Real e dalla magica notte di Lisbona. Il sorteggio di quest’anno ci dice male, dall’urna escono Paris Saint-Germain, Liverpool e Stella Rossa.

Le coincidenze bramano e indicano sentieri ben precisi, noi di NanoTv ne abbiamo scovate qualcuna e siamo pronti ad elencarvele:

La Stella Rossa è un cult storico di questa manifestazione, alla quale fa ritorno dopo 27 anni. Più di un quarto di secolo, la cui ultima apparizione coincide con l’indimenticabile notte del 29 maggio del 1991, con la vittoria dell’allora Coppa dei Campioni, battendo l’Olympique Marsiglia con il punteggio di 5-3 ai calci di rigore. Agli albori del conflitto balcanico

che sancì la scissione del territorio slavo, il popolo serbo portò in trionfo una squadra che da lì a poco iniziò a vendere i suoi campioni: Stojanovic in porta, Sabanadzovic, Najdoski, Belodedici, Marovic in difesa, Prosinecki, Jugovic, Savicevic, Mihajlovic a centrocampo, Pancev e Binic in attacco. Indovinate dove si giocò quella finale: al San Nicola di Bari. Il neofita stadio rimesso a nuovo da appena un anno, il quale ospitò una finale il cui esito probabilmente resterà nella storia. Struttura che da circa un mese è sotto la gestione del Patron Aurelio De Laurentiis dopo l’acquisizione del SSC Bari.

Affrontare il Liverpool sarà come confinarsi con la leggenda, con You’ll never walk alone dell’Anfield a baciarne le rime. Un club con cui abbiamo avuto già modo di confrontarci nel girone di Europa League della stagione 2010/11.

Sconfitti in terra inglese sotto i colpi di Capitan Gerrard, dopo la dolce illusione del vantaggio siglato dal Pocho Lavezzi. Già, lo stesso Lavezzi che qualche anno prima ne richiedeva la cessione (in effetti, non si è mai capita l’effettiva veridicità) e che, nella precedente sessione invernale di calciomercato, prelevammo Andrea Dossena; calciatore che non trovava più spazio dopo l’esonero di quello che sarà  il futuro tecnico del Napoli: Rafa Benitez. Un filo conduttore dipinto d’azzurro, che servirà anche a toglierci qualche schiaffo da faccia e dimostrare che la differenza tra il Liverpool e la nostra squadra non si quantifica con 5 gol di scarto, quelli subiti nell’ amichevole estiva a Dublino.

Beh, correlarci al Paris Saint Germain sia la casistica più semplice da commentare. Le due società hanno intrapreso molteplici trattative in passato, imbastendo rapporti di reciproca stima nel tempo. Il rimpianto maggiore sarà sempre legato ad un calciatore simbolo che oggi potrebbe vestire i colori azzurri, ma che gli eventi succeduti e le circostanze di contorno ne hanno impedito il buon esito della trattativa. Ovviamente parliamo di Marco Verratti (perchè, a chi pensavate?), che nel luglio del 2012 per 12 mln di euro passò ai francesi dopo che la società campana lo aveva praticamente già acquistato. In molti accusarono, l’allora, tecnico azzurro Walter Mazzarri, per non aver creduto nelle potenzialità dell’acerbo ed inesperto centrocampista pescarese, ma la verità risiede in altri contesti.

A commentarla fu proprio l’ex DS Sebastiani, adducendo il tutto alla fede calcistica del calciatore:

Il cammino sarà tortuoso e pieno di insidie, ma non c’è da meravigliarsi; d’altronde, la competizione prende il nome di Champions League perchè le squadre che vi partecipano appartengono alla fascia dei Campioni, e noi siamo tra essi. Meritiamo di farne parte e contribuire in quanto a spettacolo, che ad oggi possiamo avvalerci di una competenza mai avuta prima: l’esperienza di Mr. Carlo Ancelotti. Il nostro timoniere, colui che detterà i tempi giusti per farci ben figurare in questo meraviglioso torneo che si appresta a cominciare. Mai nessuno ha emesso alcuna sentenza prima di attestarne la condanna: niente paura, siamo napoletani!