Da esubero ad amuleto: la storia di Orestīs Karnezīs

“Napoli? Nessuna chiamata, ma sarebbe il top”. Sono queste le parole pronunciate da Vasileios Panagiotakis, procuratore di Karnezis, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, il 25 giugno 2018. C’è chi tirò un sospiro di sollievo, chi credeva nelle potenzialità di questo ragazzo e, di conseguenza, sarebbe stato felice di vederlo vestito d’azzurro e ancora chi, come Aurelio De Laurentiis, aveva già il contratto pronto da firmare.

Creta-Napoli solo andata

La carriera calcistica di Karnezis comincia nelle giovanili del Creta, dove approda nel 2000 all’età di 15 anni. Ci resterà per 13 anni e, tra primavera e prima squadra, comincia la sua lunga e tortuosa gavetta tra i pali. Nel 2007 arriva la svolta, almeno così poteva sembrare, con la chiamata del Panathinaikos. Con i Neroverdi gioca una manciata di partite, grazie all’addio di Tzorvas che gli lascia il posto in porta e la possibilità di mettersi in mostra ed essere acquistato, nell’estate 2013, dall’Udinese. Arrivato in Friuli, viene spedito al Granada, una delle squadre della famiglia Pozzo, anche a causa dell’esplosione di Simone Scuffet. Dopo un solo anno in Spagna, torna alla base per l’imminente partenza del talento “made in Udine”, che però decide clamorosamente di restare a casa sua. Karnezis si si accontenta di fare il secondo, scalando però clamorosamente nell’arco delle stagioni le gerarchie della porta friulana, diventando titolare inamovibile. Però, nell’ultima stagione ad Udine, dopo qualche disattenzione di troppo e il ritorno prepotente di Scuffet, viene ceduto nuovamente in prestito, ancora ad un’altra squadra dei Pozzo, il Watford. In Premier si ritrova, ancora una volta, ad essere la seconda scelta. Dopo una sola stagione in Inghilterra torna alla base per poi lasciare definitivamente Udine e la famiglia Pozzo direzione Napoli.

L’importanza del numero 2(7)

Orestīs Karnezīs arriva a Napoli il 5 luglio del 2018, insieme a Meret. Si, perché questo portiere in tutto l’arco della sua carriera ha sempre dovuto lottare con le unghie e con i denti per un posto da titolare. Ovviamente a Napoli le cose non cambiano, o almeno non sarebbero dovute cambiare. Durante il ritiro azzurro a Dimaro, Alex Meret s’infortuna al braccio sinistro ed è costretto a restare lontano dai campi per diversi mesi. Questa sfortunata notizia, promuove automaticamente Karnezis a portiere titolare della squadra di Ancelotti. Nelle prime uscite stagionali però, le prestazioni opache del portiere greco e le diverse disattenzioni, le più clamorose nella partita contro il Liverpool giocata in Irlanda, costringe la società a correre ai ripari, acquistando Ospina, in attesa di Meret. Nonostante l’arrivo dell’esperto portiere ex Arsenal, il 32enne greco fa il suo esordio in campionato contro la Lazio, partita vinta dagli azzurri per 2-1. Gioca contro il Milan, subisce due reti iniziali, ma il Napoli rimonta e vince 3-2. Si rivede contro la Fiorentina, vittoria del Napoli e porta inviolata. Gioca le due ultime partite degli azzurri contro Parma (in casa) e il suo Udinese (in Trasferta), risultato? Due vittorie e altri due “clean sheet“.

Insomma, la storia di Karnezis insegna che si può fare la differenza anche da dietro le quinte. Rispondere “presente”, ogni qualvolta si viene chiamati in causa, è il primo passo verso il successo. Caro Orestīs, ci vediamo alla prossima partita, sperando che coincida con un’altra vittoria e, perché no, un altro clean sheet.